Lorenzo Fontana (foto Imagoeconomica)

La legge di sbilancio e le confusioni di genere del governo

Maurizio Crippa

Ci siamo persi il ministro della Famiglia Fontana

Nel giro di poche ore, e senza che ancora nessuno abbia denunciato la proditoria comparsa di manine o manone, la legge helzapoppin’ di sbilancio ha destabilizzato ulteriormente la nostra capacità di definire l’indole profonda di questo governo: sarà pro Family day, o contro la famiglia? Per le donne, o più per gli uccisori di donne? Per la parità di genere, o per la conservazione di atavici pregiudizi sessisti? Ah, saperlo.

 

Un emendamento in commissione Bilancio alla Camera ha stabilito che gli aiuti della Carta delle famiglie saranno riservati solo a quelle italiane o di cittadini Ue. Quelle di extracomunitari, ma regolari, nisba. Viva la famiglia.

 

Un emendamento della Lega modifica la norma sul congedo di maternità che vietava alle future madri di lavorare fino al nono mese. Forse è un successo per le donne, ma qualcuno ha notato che la norma serviva (anche) a impedire ai datori di lavoro di “pretendere” la disponibilità al lavoro fino a ridosso del parto. Chissà, ma viva le donne.

 

Intanto hanno bocciato l’emendamento che stanziava 10 milioni per gli “orfani di femminicidio”. Mara Carfagna, sempre più leader naturale, ha sintetizzato: “Una bastardata”.

 

Infine, è svaporata pure una delle bandiere dei Cinque stelle, l’abolizione dell’odiosa “tampon tax”, l’Iva al 22 per cento per i presidi igienici che noi maschietti non usiamo. Però l’Iva sui rasoi, di cui facciamo più spesso uso noi, rimane al 4 per cento. E viva anche la parità di genere.

 

In tutto questo, ci siamo persi il ministro della Famiglia Fontana. Forse comparirà tra gli #iocisaro di Salvini. Però, se c’era, dormiva.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"