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Editoriali

Per il ministro Lollobrigida la carne sintetica è un complotto di Bill Gates 

Redazione

"C'è qualcuno che paga perché non si parli delle criticità di questi prodotti", dice il ministro parlando delle biotecnologie alimentari. "Non è progresso, sono i nuovi barbari che vogliono distruggere il nostro modello di civiltà”. Una posizione in perfetta linea Coldiretti 

Se la carne sintetica è come Frankenstein, le aziende che si occupano di biotecnologia alimentare sono i nuovi barbari che vogliono distruggere il nostro modello di civiltà. Le parole sono di Francesco Lollobrigida, neo ministro della Sovranità alimentare che sembra aver portato la logica del “noncielodicono” a Via XX Settembre. “Ho visto le immagini dei prodotti venduti in Israele, ti fanno assaggiare solo se firmi una liberatoria perché nessuno è in grado di dirti se tra qualche anno ti faranno ammalare”, ha detto giovedì sera a Porta a Porta, “ma c’è qualcuno che paga perché non se ne parli”. Chi? La risposta la dà lo stesso ministro poco dopo. “Le grandi aziende farmaceutiche, i grandi player dell’informazione e Bill Gates finanziano questi progetti. Hanno risorse ingenti e dicono che fa bene”, ma “checché se ne dica la salute non viene garantita da questi prodotti”. Ora, premesso che nessuno biasima il ministro se a una bistecca sintetica preferisce una naturale (anzi), quello che stride con il suo ruolo istituzionale sono i toni da comizio complottista e la negazione di qualsiasi evidenza scientifica. Perché la sua posizione appare pregiudizievole, una battaglia ideologica che cavalca le paure. Non solo quelle dei consumatori diffidenti, ma anche degli agricoltori. Grandi e piccole imprese che temono la concorrenza invece di guardare alle biotecnologie alimentari come a un business complementare e forse necessario per continuare a nutrire gli abitanti del pianeta. Non è un caso che tra i principali interlocutori del ministero della Sovranità alimentare ci sia Coldiretti. Lollobrigida ha apertamente aderito ad alcune battaglie dell’associazione, compresa quella contro la carne sintetica. Ma l’agenda del ministero  dovrebbe seguire le priorità del paese e non le richieste di una lobby. Non è con il pensiero magico che si tutela il made in Italy.