Muhammad Yunus (foto LaPresse)

Reddito di povertà

Roberto Maroni

Parola del premio Nobel Muhammad Yunus, che in fatto di poveri se ne intende

“Il reddito di cittadinanza rende più poveri. E’ la negazione dell’essere umano, della sua vitalità, del potere creativo. Il reddito di cittadinanza crea una dipendenza: non si usano più le proprie personali capacità, ma si dipende da soldi che arrivano da altri”. Mamma mia, che sberloni all'invenzione “social” dei grillini e del loro capo Di Maio! Parole davvero pesanti, perché non vengono da qualche esponente della (ormai fu) opposizione, ma da un personaggio che non ha alcun interesse a polemizzare con il governo gialloverde: parlo del premio Nobel Muhammad Yunus, a Milano in questi giorni per presentare il suo libro Come eliminare definitivamente povertà, disoccupazione, inquinamento. Lui se ne intende di povertà e di welfare: nel 2006 ha ideato la cosiddetta “banca dei poveri”, una forma di microcredito rivolto agli esclusi dal sistema bancario. “Se si vuole risolvere il problema della povertà bisogna far venir fuori la creatività delle persone, non sopprimere la loro capacità di creare” conclude Yunus. Dice cose che qui al nord sono condivise da tanti: imprenditori, lavoratori dipendenti e autonomi, giovani startupper, millennial pronti alla sfida del futuro. Parole condivise anche da me, naturalmente, e pure da tanti leghisti. A Yunus darei l’Ambrogino d’oro. Anzi, per l’occasione vorrei creare un nuovo riconoscimento: il “Rito Ambrosiano Special Award”, sintesi di concretezza, carità e coraggio. L’opposto dell’assistenzialismo becero così caro al rito romano. Stay tuned.

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