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bandiera bianca

Per difendersi dall'intelligenza artificiale basta studiare

Antonio Gurrado

Non dovrebbe spaventare la diffusione di immagini storiche iper realistiche generate tramite l'intelligenza artificiale. A patto che non le si usi per temprare la storia su inclusività, eguaglianza, parità e altri principii nobilissimi ma tuttavia anacronistici

Non sorprende che l’intelligenza artificiale generi immagini inverosimili degli eventi storici: che so, una donna nera che firma la dichiarazione d’indipendenza nel 1776, un cinese con la divisa nazista, un centurione romano dagli spiccati tratti indiani. L’intelligenza artificiale, come sanno tutti, riciccia dati preesistenti e li ripropone in modo che possano sembrare plausibili agli ingenui; altrimenti, si chiamerebbe intelligenza critica. Per questo produce una storia falsa, cosa di per sé non preoccupante: per difendersi, basta studiare.

È preoccupante invece l’utilizzo che si può fare di queste assurde immagini: usarle come pietra di paragone per temprare la storia su inclusività, eguaglianza, parità e altri principii nobilissimi ma tuttavia anacronistici. Fino ad arrivare a stabilire che la storia immaginaria vista dall’intelligenza artificiale è quella giusta, poiché conforme ai nostri ideali etici, mentre la storia realmente accaduta è quella sbagliata; e che quindi è meglio studiare il passato come avrebbe dovuto essere e anziché così com’è stato.