Scarabeo - foto via Getty Imaes

Bandiera Bianca

La nuova versione inclusiva di Scarabeo in cui non vince e non perde nessuno

Antonio Gurrado

Mattel ha lanciato sul mercato anglofono una versione del gioco da tavolo che premia la collaborazione piuttosto che la rivalità. Per disinnescare la competitività tra i giocatori ora le aziende fanno a gara a chi è più inclusivo

Scrabble - che noi siamo abituati a chiamare Scarabeo - ha lanciato sul mercato anglofono una versione inclusiva del celebre gioco da tavolo. Si tratta di un tabellone che consente di giocare tutti insieme, unendo le forze intellettuali e lambiccandosi in modo cooperativo per escogitare parole sempre nuove e più complicate: non vince né perde nessuno, poiché si gioca senza avversari. Ciò segna una differenza notevole rispetto alla versione tradizionale del gioco, quella in cui si salta alla giugulare di un parente prossimo o di un caro amico perché ha affiancato tasselli a caso sostenendo di averne fatto una parola di senso compiuto (probabilmente in lingua inuit); oppure perché, dopo ore di drammatica indagine filologica, la parola così ottenuta risulta essere annidata nelle pieghe nascoste di uno dei ventiquattro volumi del Grande Dizionario Battaglia. Ognuno è libero di divertirsi come preferisce, è ovvio: ci sono quelli che si divertono contro gli altri e quelli che si divertono assieme a loro. Non ne farei dunque una questione di dove andremo a finire se, perfino nei giochi più innocui, l’ipotesi della rivalità e della sconfitta viene vista come una iattura da evitare troncando e sopendo. Mi chiedo soltanto se questa corsa di tutti a dimostrarsi più inclusivi degli altri non rischi di rivelarsi troppo competitiva.

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