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Quel che deve preoccupare del tweet antisemita di Lannutti (M5s)

Antonio Gurrado

Il senatore grillino ha diffuso sui social materiale in cui veniva ascritto agli ebrei un complotto per impadronirsi della finanza globale, fondato sui "Protocolli dei Savi di Sion", il principale falso su cui si basa la cultura antisemita

Un tempo si diceva "sono stato frainteso"; oggi, grazie al progresso tecnologico, le smentite acquisiscono sottigliezze ben più temerarie. Il senatore Elio Lannutti (Movimento 5 Stelle, ex Italia dei Valori) ha diffuso sui social materiale in cui veniva ascritto agli ebrei un complotto per impadronirsi della finanza globale, fondato sull'autorevolezza dei "Protocolli dei Savi di Sion" che, com'è noto, sono il principale falso su cui da un secolo a questa parte si basa la cultura antisemita più strisciante e meschina.

 


Il tweet del senatore del M5s Elio Lannutti


 

Vari aspetti sottovalutati colpiscono di questa vicenda: che sia dovuto passare del tempo prima che qualcuno se ne accorgesse, segno di diffusa assuefazione alla cazzata; che l'allarme abbia dovuto essere lanciato da un deputato egli stesso di origine ebraica, segno di granitica indifferenza al pericolo; ma, soprattutto, che Lannutti abbia creduto di riparare cancellando il post e dicendo che propagare un link non significa concordare con ciò che contiene. Doppia ingenuità, un po' pelosa, che implica due conseguenze non da poco. La prima è che a Palazzo Madama siede gente ignara che su internet tutto si crea ma nulla si distrugge, essendo un archivio sempiterno che non contempla reversibilità. La seconda, peggio ancora, è che dissociarsi dai link che si diffonde non significa solo nascondersi dietro il più esile ditino. Equivale a pronunziare sfrontatamente la più ardita contraddizione in termini: "Non condivido ciò che ho condiviso".

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