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Il bello, il buono e Farage

C’è un motivo per cui Nigel Farage sta avendo tanto successo in vista del voto alle europee del 22 maggio (coincidono con il voto alle amministrative, ma i risultati saranno dati dopo che tutti i paesi dell’Ue avranno votato il 25 maggio), e non dipende soltanto dal fatto che il leader dell’Ukip, il partito indipendentista britannico, raccoglie il voto di protesta e quello – trasversale – degli euroscettici. Il motivo è che Farage è vero, mentre gli altri leader politici inglesi sono falsi.

18 MAG 2014

Fermi, e la Siria muore

“Frustrazione” è la parola che più si sente citare dalle delegazioni diplomatiche che oggi s’incontrano a Londra per discutere della crisi siriana. Martedì l’inviato dell’Onu in Siria, l’algerino Lakhdar Brahimi, ha dato le dimissioni e ancora una volta si è scusato con il popolo siriano. Si sapeva che Brahimi se ne sarebbe andato: ha supervisionato i due vertici di Ginevra che avrebbero dovuto delineare un piano di transizione in Siria e fermare le violenze, e sa che lo sforzo è stato inutile. Leggi anche Raineri Il Foglio trova in Siria le prove degli attacchi al cloro del regime di Assad

14 MAG 2014

E’ di nuovo Cool Britannia

Andare a vedere una casa in vendita, a Londra e nel sud-est del Regno Unito, è come imbucarsi a una festa. Tutti ti guardano male appena varchi l’ingresso, studiano come sei vestito, che borsa hai, se ci sono segni apparenti del tuo status sociale. Cercano di capire quali sono le tue reali intenzioni, e se possono, ti smascherano, non sei stato invitato, vai via. Gli esperti dicono che la bolla immobiliare, a Londra in particolare, scoppierà a breve: l’anno scorso i prezzi sono cresciuti del 9,1 per cento in tutto il paese, ma a Londra il tasso è raddoppiato, e soltanto nel 2014 si registra un aumento del 5,3 per cento.

11 MAG 2014

L’Egitto e il suo generale

I Fratelli musulmani sono “finiti”. Parola di al Sisi

Con me al potere, ha detto il prossimo presidente dell’Egitto, il generale Abdel Fattah al Sisi, i Fratelli musulmani “non esisteranno più”. Lunedì nella prima intervista televisiva elettorale – si vota il 26 e il 27 maggio, la vittoria del generale è data per scontata – al Sisi ha spiegato che l’organizzazione islamista non ci sarà più una volta che sarà diventato presidente (a domanda diretta sulla fine della Fratellanza ha risposto: “Yes, just like it”). “Voglio dirvi – ha dichiarato con il suo tono paternalista – che non sono io che ho messo fine alla Fratellanza. Voi, voi egiziani, siete quelli che ne hanno decretato la fine”.

07 MAG 2014

Il caos della politica obamiana in un duello a mezzo stampa

Ora la Russia minaccia di sanzionare gli amici di Obama

Sarò anch’io sulla lista dei sanzionati compilata dalla Russia? Negli Stati Uniti questa domanda se la fanno in parecchi, perché secondo le indiscrezioni, ieri confermate da Josh Rogin sul Daily Beast, Mosca sta allargando l’elenco degli americani che saranno colpiti da misure restrittive, per ora legate soprattutto alla libertà di movimento – e la sta allargando in grandissimo segreto. Al punto che, per scoprire se già c’è qualche sanzione in atto, alcuni stanno provando a fare domanda di un visto per la Russia: se viene negato, è perché il proprio nome è sulla lista.

03 MAG 2014

Assad s’è dato al cloro

Nelle ultime settimane, gli attivisti siriani hanno mostrato parecchi video di persone ricoverate nei centri medici del villaggio di Kafr Zita, nel governatorato di Hama, nel nord-est della Siria, con gli occhi rossi, il colorito verdognolo, gravi difficoltà respiratorie e il sangue che usciva dalla bocca: erano stati colpiti dagli attacchi delle “barrel-bombs”, le micidiali bombe-barili che sono state ora “arricchite” di cloro e ammoniaca. Daniele Raineri ha scritto su questo giornale, il 22 aprile scorso, che “nelle ultime due settimane gli attacchi segnalati sono almeno dodici: i nomi delle località colpite sono Kafr Zita, Talmenes, Al Tamanah, Atshan e Harasta, vicino Damasco”.

01 MAG 2014

Blair dice che il futuro dell’islam in politica si gioca solo in medio oriente, e l’occidente deve prendere posizione

"Dobbiamo prendere posizione”, ha detto ieri l’ex premier britannico Tony Blair, parlando, nella sede di Bloomberg a Londra, dell’importanza strategica del medio oriente, “dobbiamo smettere di trattare i paesi del mondo soltanto sulla base di quel che sembrano essere le scelte che migliorano la nostra vita sul momento: dev’esserci un approccio verso la regione (il medio oriente allargato fino a Iran e Pakistan, ndr) che sia coerente e che guardi alla situazione nel suo insieme. Soprattutto, dobbiamo ‘commit’ e dobbiamo ‘engage’”, cioè dobbiamo impegnarci, esserci. Il fondatore dell’interventismo liberal ieri è tornato sui temi a lui cari, sul radicalismo dell’islam e la difficile, se non impossibile, coabitazione con la politica, sul coinvolgimento dell’occidente per ragioni umanitarie e di sicurezza, sulla necessità di difendere la libertà politica, sociale ed economica.

24 APR 2014

Nuovi assalti a Donetsk

Con la Russia, l’Europa punta alla “de-escalation” e Kiev si sente tradita

Gli ucraini avevano dato tempo fino a ieri mattina ai manifestanti pro russi per lasciare i palazzi assaltati nell’est dell’Ucraina – nella provincia di Donetsk, terra di minatori al confine con la Russia – ma l’occupazione continua. Anzi s’allarga, come dimostra l’attacco alla stazione della polizia di Horlivka (in russo Gorlovka): il comandante del gruppo, in mimetica senza segni di riconoscimento (sono noti come “i piccoli uomini verdi”), ha detto di essere un colonnello dell’esercito russo. L’attacco era pianificato: un cameraman della zona è stato contattato ieri mattina dalla tv di stato russa che gli ha chiesto di filmare quel che stava per accadere.

14 APR 2014

Nuovi assalti a Donetsk

Con la Russia, l’Europa punta alla “de-escalation” e Kiev si sente tradita

Gli ucraini avevano dato tempo fino a ieri mattina ai manifestanti pro russi per lasciare i palazzi assaltati nell’est dell’Ucraina – nella provincia di Donetsk, terra di minatori al confine con la Russia – ma l’occupazione continua. Anzi s’allarga, come dimostra l’attacco alla stazione della polizia di Horlivka (in russo Gorlovka): il comandante del gruppo, in mimetica senza segni di riconoscimento (sono noti come “i piccoli uomini verdi”), ha detto di essere un colonnello dell’esercito russo. L’attacco era pianificato: un cameraman della zona è stato contattato ieri mattina dalla tv di stato russa che gli ha chiesto di filmare quel che stava per accadere.

14 APR 2014

Ci vediamo al Lidl

Si chiamano “Maidstone mums” e sono i consumatori e gli elettori più corteggiati del Regno Unito. Maidstone è una città del Kent, da cui il fenomeno è partito, ma ormai è conosciuto a livello nazionale. Le “Maidstone mums” sono donne, sono mamme soprattutto, sono le figlie di genitori che oggi hanno 60-65 anni, sono donne che lavorano e che hanno figli e che hanno anche sufficienti risorse finanziarie per permettersi qualche lusso, ma sempre meno, e sempre più con sensi di colpa che una volta non c’erano, perché oggi c’è il mutuo da pagare, che ha tassi molto alti, e perché i figli devono studiare e costano tantissimo.

13 APR 2014
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