Il virus letale di Bill Gates Bill Gates è da sempre nel mirino dei cospiratori e dei pistaroli di tutto il mondo. Una volta è lo spettro della Monsanto, leader degli ogm, la volta dopo sono i legami con la Merck, pioniera dei vaccini. Ma c’è un aspetto della filantropia di Gates, che tanto bene ha fatto ai paesi più poveri, che non attira mai gli occhiuti anticapitalisti. E’ la campagna internazionale del boss della Microsoft a favore dell’aborto e della riduzione delle nascite. Una miscela esplosiva di malthusianesimo e carità suggellata dal “più grande evento mondiale sulla salute delle donne”. Giulio Meotti 12 GIU 2013
Goodhart, un liberal inglese contro il “laissez faire multiculti” La scorsa settimana è iniziato il processo a Michael Adebowale, il terrorista islamico che ha tagliato la gola al soldato Lee Rigby nel centro di Londra. In aula, l’assassino si è rifiutato di alzarsi in piedi all’ingresso del magistrato. Ha detto che “c’è soltanto Allah sopra di me”. Negli stessi giorni esce il libro di David Goodhart. Lui ama definirsi un “Hampstead liberal” e un “public-schoolboy leftist”, ovvero la quintessenza dell’intellettuale di sinistra impegnata. Già fondatore e direttore dell’elitaria rivista progressista Prospect, la bibbia del blairismo, Goodhart nel 2004 aveva provocato il suo schieramento ideologico di appartenenza con il saggio “Too diverse?”. Giulio Meotti 08 GIU 2013
Sarkozy d’affari e sangue A far da sfondo immaginifico alla domanda del faccendiere franco-libanese Ziad Takieddine è il giardino dell’Hotel Marigny a due passi dagli Champs-Elysées, il palazzo parigino in cui i presidenti della République ospitano i capi di stato stranieri in visita: “Come mai la Francia, improvvisamente, ha deciso che colui che era ricevuto all’Eliseo, con il quale si stipulavano trattati, si firmavano contratti, e che era accettato da tutti, doveva essere mollato e ucciso?”. Fu in quel giardino che nel 2007 il presidente Nicolas Sarkozy imbastì per il colonnello Gheddafi il proscenio per la firma della provvista di affari e per la prima visita del dittatore libico in Francia in trentaquattro anni. Giulio Meotti 08 GIU 2013
il ritratto per i suoi 90 anni Insaziabile Kissinger Superata la soglia dei novant’anni, l’aureola non è scomparsa dalla testa dell’ambizioso insaziabile (lui che definì il potere “l’afrodisiaco supremo”), del servile con i potenti, dell’amorale. Nel sillabario di odio kissingeriano queste definizioni si sprecano. E il New York Times aggiunge, fra le caratteristiche di Kissinger che più fanno infuriare i suoi detrattori, “l’accento da baritono e la capacità intellettuale intimidatoria” Giulio Meotti 03 GIU 2013
Orwell sarebbe fiero della Francia: via “madre” e “padre” dal codice civile Del biblico “onora il padre e la madre” resta una flebile traccia nelle democrazie occidentali. In Canada è stata predisposta la sostituzione, nella legislazione federale, del termine “genitore naturale” con la dizione di “genitore legale”. Nel Massachusetts, fra i primi stati americani a predisporre le nozze gay, nei certificati di matrimonio non c’è più scritto “moglie” e “marito”, ma “parte A” e “parte B”. Nella Spagna di Zapatero nei certificati di nascita fu introdotto il celebre “progenitore A” e “progenitore B” al posto di padre e madre. E i termini “madre” e “padre” non figurano più sui passaporti dello stato di Washington da oltre un anno, “per adattarsi allo scenario offerto dalle nuove tecnologie riproduttive”. Volpi Fatta la legge, i gay in Europa non si sposano più. Lo dicono i numeri Giulio Meotti 30 MAG 2013
La meglio gioventù Juliet Obasuyi era preoccupata, perché il figlio era diventato così diverso dalla sorella, “lei sì una buona cristiana con la laurea”. Michael Adebowale, il terrorista che assieme a Michael Adebolajo ha macellato con un machete il soldato inglese Lee Regby nel cuore di Londra, aveva infatti un futuro radioso di fronte a sé. A scuola gli insegnanti lo avevano scelto come “studente modello” e gli avevano assegnato l’incarico di scrivere una speciale sceneggiatura teatrale sulla violenza fra gli immigrati e le gang di strada in Inghilterra. Un monito per gli altri. Giulio Meotti 29 MAG 2013
In Francia arriva la pedagogia gay friendly. Per un “illuminismo sessuale” “No alla morale di Vincent Peillon”. L’altolà contro il ministro francese dell’Educazione non viene da un quotidiano conservatore, ma dal Monde. Non scalda neppure la gauche il progetto di “rifondazione della scuola” voluto da Peillon e ispirato ai princìpi della Repubblica: “Liberté, Egalité, Fraternité”. L’Uni, una delle principali organizzazioni sindacali della scuola, parla di tentativo di “destrutturare la società”. Formulato dallo storico Alain Bergounioux e dalla filosofa Laurence Loeffel, il programma Peillon di “insegnamento laico della morale” è il revival, seppur in forma diversa, della vecchia morale laica obbligatoria abolita nel 1968. Giulio Meotti 28 MAG 2013
Jihad e topless Omar Bakri a quattro anni fu scelto tra ventotto fratelli e sorelle per dedicarsi ad Allah e all’ortodossia salafita. Omar era un bambino prodigio di Aleppo, in Siria, che il padre avviò agli studi nella grande moschea-università egiziana di al Azhar, “la radiosa”. Bakri sarebbe diventato “l’imam del Londonistan” e “l’ayatollah di Tottenham”, il più sorvegliato e noto dei fondamentalisti islamici inglesi. Sette anni fa Londra lo espulse in Libano, da dove continua a inneggiare al jihad, al martirio, alla guerra contro gli ebrei e gli “infedeli”. Ieri si è scoperto che Bakri è stato anche il “curatore” della conversione del terrorista di origini nigeriane che ha macellato un soldato nel cuore della capitale britannica. Giulio Meotti 25 MAG 2013
I figli prediletti del multiculturalismo L’Independent, giornale mai incline alle generalizzazioni sull’islam, un anno fa ha pubblicato un dossier choc: “L’islamizzazione della Gran Bretagna”. Vi si raccontava il fenomeno impressionante dei convertiti alla religione coranica. Stando alle ricostruzioni, uno di loro, Michael Adebolajo, due giorni fa ha assassinato un soldato a Woolwich, Londra. Dopo la conversione, Michael si fa chiamare “Mujaheed”. Un mese fa un raid coordinato tra polizia e servizi segreti a Stratford, nella zona est di Londra, ha portato all’arresto di Richard Dart, un altro convertito all’islam figlio di due insegnanti. Il giovane è stato convertito da Anjem Choudary, celebre imam noto per un filmato pubblicato dal Sun. Leggi l'editoriale Il briefing insanguinato Giulio Meotti 24 MAG 2013
L’educazione all’apocalisse del suicida a Notre Dame "Ah la décadence!”. Pierre Drieu La Rochelle se la immaginava con i soldati tedeschi che dilagavano tra la Somme e l’Oise. Per Dominique Venner, la decadenza era la decomposizione dell’Europa sotto la minaccia dell’islamizzazione e gli eccessi del postmoderno (fra cui il matrimonio gay). Il suicidio dello storico francese dentro la cattedrale di Notre Dame è un simbolo della stessa decadenza, che la destra francese ha letto ed esorcizzato nel modo peggiore. Tiliacos Il machete, l’islam e Notre Dame Giulio Meotti 23 MAG 2013