Yoko Ono (foto Ansa)

Yoko Ono, giustizialista alla Davigo

Andrea Marcenaro

L'uomo che uccise John Lennon sarebbe dovuto uscire quest'anno dal carcere ma la la vedova vuol vederlo morire in carcere. Altro che "Imagine"

Mark David Chapman, l’uomo che uccise John Lennon nel 1980, si è fatto quarant’anni di carcere. Avrebbe potuto uscire in libertà vigilata, la commissione deputata a decidere ha stabilito di no. Niente da fare, resta dentro. Il pentimento di Chapman era stato ritenuto universalmente autentico: “Sentivo che uccidendo John Lennon sarei diventato qualcuno , invece sono diventato un assassino, e gli assassini non sono qualcuno”. Ma decisissima è risultata la parente della vittima, la vedova vuol vederlo morire in carcere. E torna in mente “Imagine”. Già. Povero Lennon. Che immagina, che ti immagina, che ti rimmagina, s’immaginò di impalmare Yoko Ono invece era Davigo.

  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.