
La manifestazione nazionale dei sindacati a Reggio Calabria (foto LaPresse)
Nuove vertenze sindacali all'orizzonte
Pare che i dipendenti tendenzialmente meno pagati d’Europa, dove gli emolumenti degli ultimi dieci anni sono scesi del due per cento mentre in Germania salivano dell’undici e in Francia del sette, chiedano perfino qualche soldo
Pare che stiano partendo delle vertenze salariali. Che partano, alcune. Pare, eh! Pare che i dipendenti tendenzialmente meno pagati d’Europa, dove gli emolumenti degli ultimi dieci anni sono scesi del due per cento mentre in Germania salivano dell’undici e in Francia del sette, chiedano perfino qualche soldo. Alcune categorie, fino a duecento euri di aumento al mese, altre meno, ciò che qualcosa comunque vuole dire. Ma mica solo questo. Pare perfino che quegli stessi sindacati i quali negli ultimi dieci anni, però da prima, da molto prima, spingevano per scioperi iperpolitici, o per Di Pietro duce, per Renzi decollato, o per le mèche di Fiorella Mannoia, o contro gli Ogm, oppure contro l’insediamento della piovra mafiosa nel circondario di Portofino, pare che i sindacati stessi, si diceva, si siano ricordati che il lavoro conta e il salario di seguito. Che tira più un ciuffo di euri di un carro di nuvole. Fedeli all’alleanza con Di Maio, chiamiamolo pure palpito di cittadinanza.

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