Una scena del film "Lo chiamavano Tresette... giocava sempre col morto", western del 1973 diretto da Giuliano Carnimeo

Chi si oppone alla legittima difesa? Un dettaglio

Andrea Marcenaro

Colpisce che tra i critici all’uso privato e personale della violenza di reazione ce ne siano di un genere speciale

L’opposizione alla legge sulla legittima difesa formulata com’è, è sacrosanta. Più che sacrosanta. Poi colpisce un dettaglio. Che tra gli oppositori più determinati all’uso privato e personale della violenza di reazione ce ne siano di un genere speciale. Io organizzo, metti, un convegno in un teatro privato, in un circolo privato, in un posto privato, vale a dire a casa mia, e quelli, vuoi perché non apprezzano il tema, vuoi perché non apprezzano gli ospiti, entrano con un paio di spranghe, mi sfasciano casa e chiudono il convegno. Qualche Casa Pound, qualche centro sociale troppo ligio. Chi ti entra in casa in un modo, chi lo fa in un altro. Chi ruba le mie gioie personali, chi la mia personale libertà. Chi di notte, chi di giorno. Ladri gli uni, ladri gli altri. Davvero non pare il caso di sparargli a mitraglia. Sarebbe una diffusa Piedigrotta. Ottimo raffreddare i potenziali pistoleri. Ma la marea dei pistola?

Di più su questi argomenti:
  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.