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Terrazzo

Quando Balmain andava all'Elba

Manuel Orazi

E' stata la località italiana più cercata su Airbnb questa estate. Ecco come l'isola, che ospitò Napoleone tra il 1814 e il 1815, ha raggiunto un livello di turismo più alto di quello del Salento e Carloforte

Da maggio la località italiana più ricercata su Airbnb, più del Salento (secondo) e di Carloforte in Sardegna (terzo) è un’isola di cui non si parla molto e appare anche meno sui social rispetto ad altre, l’Isola d’Elba. Il turismo è un po’ più “alto” rispetto a quello diretto in Albania, certo – un ombrellone e due lettini più posto auto arriva tranquillamente a 65 euro –, però partì altissimo dopo la guerra. Già nel 1940 “Domus” aveva pubblicato un piano urbanistico firmato congiuntamente da Gio Ponti e Bbpr, vale a dire le punte di diamante della scuola milanese, autori delle future e iconiche torri Pirelli e Velasca, segno che i milanesi avevano già puntato l’isola allora. La memoria di Napoleone, che qui regnò per un solo anno fra il 1814 e il 1815 prima degli effimeri cento giorni, è tuttora forte visto che il suo stemma con striscia obliqua rossa e tre api d’oro è stato adottato e mantenuto, mentre sebbene osservasse la vicina Corsica dalle alture occidentali ne aveva un pessimo ricordo – gli indipendentisti gli avevano bruciato la casa ad Ajaccio. In ogni caso la sua presenza remota attirò nientemeno che la famiglia dei banchieri Rothschild, ramo inglese, che nel 1947 si insediò al Palace Hotel Fonte di Napoleone (un’acqua ancora in commercio e ritenuta miracolosa), attirando il jet set internazionale, dal Duca di Windsor con Wallis, agli attori Errol Flynn e Clara Calamai (star del viscontiano Ossessione, 1943), a politici come Saragat e imprenditori vari.

L’Hotel in località Poggio era stato riadattato da una villa di campagna precedente progettata da Adolfo Coppedè, autore con il fratello Gino del celebre quartiere romano. Per una ventina d’anni dura la luna di miele con l’élite, con Gio Ponti che realizza due delle otto ville previste, Villa Allungata e Villa Ottagonale, e con lo stilista francese Pierre Balmain (1960) che si fa costruire una villa bizzarra, fatta da tre ovali sovrapposti con al centro un albero, opera di un architetto bizzarrissimo, Leonardo Ricci. Valdese, professore a Firenze, nonno dell’attrice Elena Sofia, Ricci sfrecciava con la sua Lancia Aurelia B24 (la stessa del Sorpasso di Dino Risi) con il suo giovane assistente americano, Ricardo Scofidio, futura archistar del duo Diller&Scofidio. Intanto Aldo Rossi ci veniva in vacanza da Milano, accumulando memorie che verranno poi alla luce dopo, negli anni ‘80 delle Cabine dell’Elba “impressioni di un’estate” prodotte da Bruno Longoni di Cantù.

Nel ’63 apre il piccolo aeroporto di Marina di Campo con voli da Linate, Firenze e Pisa, ma è dopo il 1968 che il turismo è diventato di massa, grazie anche ai collegamenti sempre più numerosi. Il jet set se ne andò ben presto altrove, Balmain per esempio in Tunisia, restò giusto il tempo perché Gianni Pettena, radicale libero fiorentino si auto-costruisse una casa molto rivalutata attorno a una ex rimessa di una tonnara in località Viticcio e che i torinesi Gabetti e Isola erigessero all’opposto un complesso turistico a Rio dell’Elba oggi completamente nascosto nel verde. Molte delle ville  attendono ancora un’organica pubblicazione internazionale tipo Taschen, ma sono comunque affittabili su Airbnb.

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