recensire upas

In Un posto al sole la violenza si nasconde anche nei salotti della Napoli bene

Annarita Digiorgio

La storia di Roberto e Marina che assoldano un sicario per uccidere Lara in cambio di soldi dice molto della cattiveria umana, che non si annida solo nelle organizzazioni mafiose

C’è la camorra a Upas, soap che è nata per dare un centro di produzione Rai a Napoli, ma c’è anche una violenza altrettanto brutale e sanguinaria, anche se non si chiama mafia. Ed è quella messa in opera da Roberto e Marina, i ricchi dell’ultimo piano di palazzo Palladini. Riescono a convincere un sicario ad uccidere Lara in cambio di soldi. E architettano un piano vendicativo e spregiudicato. Sono due professionisti di alto rango, ben inseriti in società, stimati. Lui il profilo cattivo lo ha sempre avuto, ma lei riesce persino a risultare quella buona della coppia. Forse perchè tanta cattiveria prima o poi ti si ritorce contro, e quindi spesso la vittima è stata lei.

I fan di Upas però non sopportano più la storia che da mesi vede al centro questi tre personaggi, troppo piena di crudeltà e assurdità. Ma ancora una volta gli autori hanno colto nel segno mettendola in parallelo con quella di Edoardo e la sua cricca mafiosa. Perchè la criminalità spesso si annida anche nei salotti che luccicano, non solo nei quartieri malfamati. Si è brave persone indipendentemente da dove si abita, e da come ci si veste. Una banalità che non tutti ricordano.

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