Claire Danes (LaPresse) 

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“Fleishman a pezzi”. Ora nelle miniserie tirano più i divorzi degli adulteri

Mariarosa Mancuso

In uscita il 22 febbraio, la trama è tratta dal romanzo di Taffy Brodesser-Akner, che scrive ritratti per il New York Times ed è stata paragonata a Philip Roth. Il concorso di talenti fa il suo effetto e gli episodi risultano ritmati e veloci

Non è più l’adulterio a fornire le trame narrative, accadeva nell’800. Ora sono i divorzi a occupare spazio. Nei romanzi e nelle serie: “Fleishman a pezzi” è tratto dal romanzo di Taffy Brodesser-Akner (Einaudi Stile Libero). Nata a Brooklyn in una famiglia di ebrei ortodossi, scrive ritratti per il New York Times – ritratti, non le noiose interviste botta e risposta, un giornalista della concorrenza l’ha definita “A Michelangelo of magazine profiles”. Toby Fleishman (il bravissimo Jesse Eisenberg) è stato mollato dalla moglie Claire Danes: bionda e gelida, neppure risponde al telefono. Hanno due figli – un genietto della Fisica e una giovane arrampicatrice sociale che si vergogna di farsi vedere in autobus dai compagni di scuola. Fa il medico a New York, saputa la notizia i colleghi gli fanno scoprire il meraviglioso mondo delle app di incontri. Per questo la scrittrice è stata paragonata a Philip Roth – era il 2019, si poteva farlo senza timore di finire al macero.

 

Gli otto episodi della miniserie andranno il 22 febbraio su Disney+ (dopo le acquisizioni e gli accordi, audacemente si spinge a mostrare qualche inquadratura di corpi nudi, bisogna vedere la mercanzia prima di cliccare). Showrunner: Taffy Brodesser-Akner & friends. Amici fuoriclasse che comprendono Valerie Faris e Jonathan Dayton (già registi di “Little Miss Sunshine”), Shari Springer Berman e Robert Pulcini (mai dimenticati da “American Splendor” con Paul Giamatti nel ruolo del fumettista Harvey Pekar). Il concorso di talenti fa il suo effetto, “Fleishman a pezzi” è riuscita benissimo: ritmata e veloce, con una voce fuori campo che poi si rivelerà, salti nel passato di Toby, i suoi amici: si erano conosciuti in Israele, durante un soggiorno di studio all’estero. La moglie Rachel, ufficialmente a un corso di yoga, prolunga il soggiorno e il nostro deve preparare la colazione per i ragazzini (scena classica da “Kramer contro Kramer”, il settenne Billy a colazione ordina “french toast” e Dustin Hoffman non sa da che parte cominciare).

 

Meno classico è l’avvicendarsi sul cellulare di Toby di femmine disponibili. “Donne che ti cercavano per fare sesso come se ti dovessero dei soldi”, dice il romanzo. Nella serie, un montaggio rapido di incontri (e richieste speciali). Finché uno dei brevi incontri suona alla porta, spalanca la pelliccia, sotto ha una guêpière nera e nient’altro. La figlia non si scompone, pensa solo agli Hamptons, l’assenza dalla madre rischia di rovinarle le vacanze, e costringerla al campeggio. L’attrice si chiama Meara Mahoney-Gross e ha una gamma strepitosa di sguardi nelle sfumature tra l’odio e il disprezzo.

 

“Non voglio vederla mai più”, singhiozza il figlio piccolo che voleva sapere da internet, “come sono fatte le ragazze, laggiù”, terrorizzato da una montagna di porno. La mamma non chiama. Passano i giorni, e un’amica suggerisce a Toby “follow the money”: controlla dove spende i soldi. Ma Rachel ha cambiato la password, anche se guadagna molto più di lui, epatologo che resiste alle lusinghe delle cliniche private. Sarebbe ricco ovunque, ma non nei 40 isolati di New York dove la (ex) consorte vuole vivere. Chi ha davvero successo chiama la villa al mare Paniquil, dal nome dell’antidepressivo che lo ha reso ricco.