Una foto di scena di "Call my agent - Italia" (Ansa)

Ricetta seriale

Call My Agent è un remake intrigante. Ma per goderselo, meglio scordarsi (un po') l'originale francese

Gaia Montanaro

Tratto dalla serie Dix pour cent, la difficoltà maggiore riscontrata nell’adattamento nostrano è stata quella di trovare uno stile ironico che si discostasse dallo humor francese: il risultato è un buon ibrido fra critica sociale e satira di costume fresca 

Sarà disponibile dal 20 gennaio su Sky e Now Call my Agent – Italia, remake della serie cult francese Dix pour cent che racconta il dietro le quinte del mondo dello spettacolo e più nello specifico le avventure di un gruppo di agenti (e rispettivi assistenti) delle star che lavorano nell’agenzia (immaginaria) CMA. Sei episodi da cinquanta minuti che vedono al centro un gruppo di agenti molto diversi tra loro che gestiscono, insieme agli zelanti assistenti, le carriere di talent e sceneggiatori. Ci sono Vittorio, uno dei veterani del gruppo dai tratti spietati ed egoisti, Gabriele, appassionato ed insicuro, Lea, determinata e dedita soltanto al lavoro ed Elvira, la colonna portante e memoria storica del gruppo che ha iniziato a lavorare quando il suo mestiere era ancora fare “l’impresaria”. La CMA viene fin da subito messa a soqquadro dalla partenza improvvisa del suo fondatore – Claudio Maiorana – che apre una crisi diplomatica sia nella gestione dei suoi personali clienti (Paolo Sorrentino, in primis) sia nella riorganizzazione delle sue quote societarie.

 

 

Per ogni episodio si alternano quindi varie guest star che interpretano sé stessi – o più spesso la parodia di sé stessi in chiave citazionista. C’è quindi – tra gli altri - Paola Cortellesi, nel pilota, che deve interpretare un kolossal internazionale sugli etruschi e studia le lingue antiche su zoom insieme ad Alberto Angela o Paolo Sorrentino che, per un pesce di aprile, finge di voler mettere in piedi una terza stagione della serie sul Papa (titolo: Lady Pope, attori protagonisti di sicuro calibro). Altri personaggi che si avvicenderanno sono Pierfrancesco Favino e Anna Ferzetti, Corrado Guzzanti, Matilda De Angelis e Stefano Accorsi. Nel cast fisso invece troviamo un bravo Maurizio Lastrico insieme a Michele di Mauro, Sara Drago, Marzia Ubaldi ed Emanuela Fanelli. La serie è prodotta da Sky Studios e Palomar, diretta da Luca Ribuoli (La mafia uccide solo d’estate), scritta da Lisa Nur Sultan con la collaborazione – negli episodi 4 e 5 – di Federico Baccomo. Gli episodi verranno rilasciati due alla settimana e si sta già lavorando ad una seconda stagione.
 

Quali sono le principali differenti tra l’originale francese e il remake italiano?

La difficoltà maggiore riscontrata nell’adattamento italiano è stata quella di trovare uno stile ironico che si discostasse dallo humor francese. La serie italiana prova ad allargare un po’ l’orizzonte e, oltre al racconto più circostanziato dei divi nostrani (si paga lo scotto in Italia di non avere un reale star system), tenta di mettere in scena anche elementi di critica sociale e di satira di costume. Il primo episodio è sicuramente quello più conservativo rispetto alla serie originale mentre nei successivi pare esserci maggior spazio all’inventiva. In generale, conviene non avere così presente la serie francese (ad ora disponibile su Netflix) per godersi al meglio un racconto che ha tutti gli ingredienti per essere fresco e intrigante.
 

Cosa c’è da sapere dell’originale francese Dix pour cent?

La serie francese è stata trasmessa per la prima volta su France 2 per quattro stagioni a partire dal 2015, salvo poi trasmigrare su Netflix dopo essere diventata un cult per un pubblico abbastanza trasversale. È ambientata a Parigi e segue le vicende di un piccolo gruppo di agenti delle star riuniti e soci dell’agenzia ASK. La serie ha visto già altri adattamenti nel Mondo: inglese, turco, polacco, indiano, sudcoreano e franco-canadese a cui si aggiungeranno presto – tra gli altri - quello spagnolo, cinese e tedesco.


Qual è il tono di Call my Agent – Italia in quattro battute?

“Se me lo mandi, poi io ti mando”
“Questo lavoro lo possono fare solo gli amanti del cinema e i disperati. Tu quale delle due sei”.
“Entrambe ma più la seconda”.
“Dacci dentro che sei il Cavalcanti di Isernia”.
“Nella scuola puoi trovare il sentimento più orribile dell’essere umano: l’entusiasmo immotivato”.

 

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