Una manifestazione dei comitati No 5G (foto LaPresse)

Ecco il sorpasso del 5G. La battaglia per fermarlo è persa (per fortuna)

Andrea Trapani

Tra aprile e giugno 2021 per la prima volta nel mondo ci sono stati più nuovi abbonati alla rete 5G che non alla 4G. Merito anche del calcio in streaming

La pandemia, le discussioni sul Green Pass e sui vaccini hanno avuto un’influenza sul mondo della telefonia. Con risultati positivi. Ricordate i combattivi comitati No 5G? Probabilmente sì perché sono stati ‘seguiti’ anche da alcuni (troppi) sindaci nei mesi corsi, ma ad oggi sembrano in letargo. Le pagine dei movimenti più noti non hanno aggiornamenti da mesi, alcune perfino da un anno. Stessa litania sui social dove alcuni dei protagonisti di questi movimenti parlano ormai più frequentemente della “dittatura sanitaria” (sic) che dell’ex nemico numero uno, le antenne.

La battaglia sul territorio sembra essersi arenata. Ormai nemmeno i consiglieri d’opposizione dei comuni più piccoli dichiarano “guerra alle antenne 5G”. Non c’è più appeal. Certo, la discussione sul Covid, tra microchip, 5G e vaccini, deve aver mandato in cortocircuito le varie teorie al riguardo. Magari, giusto per smentirci, a breve ci saranno nuove manifestazioni contro il 5G, tipo quella del settembre 2020, ma - guardando gli ultimi dati - la fiammella che teneva viva quella battaglia sembra essere difficile da riaccendere con successo. La realtà poi non aiuta. Perché se fino a un anno fa si parlava più di teoria che di pratica (erano poche le offerte disponibili con una copertura nazionale abbastanza limitata), ora che le prime reti 5G sono davvero accese, siamo nel momento in cui i consumatori hanno fatto la loro scelta. Ovvero, sì al 5G. Lo registrano anche i numeri che, per la prima volta, hanno visto il sorpasso delle attivazioni di abbonamenti 5G su quelli 4G.

 

Il sorpasso del 5G

 

Capire il perché di una tale affermazione è facile: la velocità di navigazione del 5G è alla base di una nuova fase della modernizzazione del nostro stile di vita. Certo gli scenari futuristici, dalle abitazioni sempre più informatizzate, alla connessione sempre più veloce e fruibile, affascinano ma, al contempo, come tutti i cambiamenti epocali, spesso spaventano chi si sente ‘costretto’ ad adottare una nuova tecnologia. Ma non abbastanza per frenarne la crescita. Anzi. L’acquisto di un nuovo smartphone 5G si sta affermando come consuetudine tra i consumatori.

 

Tanto che il sorpasso degli abbonati 5G è stato certificato da Ericsson, nell’ultima edizione del “Mobility Report”, con i dati aggiornati al secondo trimestre di quest’anno. Tra aprile e giugno 2021, a sorpresa (ma non troppo), si sono avuti 84 milioni di nuovi abbonati 5G per un totale di 380 milioni di clienti in tutto il mondo che usano la nuova rete (e i relativi dispositivi connessi). Per la prima volta c’è stato il sorpasso sul 4G che ha fatto registrare, nello stesso periodo, “solo” 71 milioni di nuovi abbonamenti.

Il 4G, dal canto suo, è ben lungi dall’essere scalzato dal primo posto tanto da annoverare un totale di 4,8 miliardi di clienti, ovvero il 59% di tutti gli abbonamenti mobili nel mondo. Scendono, come ovvio, i numeri delle tecnologie più vecchie: diminuiscono, ad esempio, gli abbonamenti alle sole reti 3G/HSPA (-46 milioni) e 2G/GSM (-52 milioni).

 

176 operatori 5G nel mondo, vola il traffico mobile

 

Il successo del 5G è globale. Ormai sono 176 gli operatori che, in tutti i continenti, hanno lanciato sul mercato servizi 5G. Continua a crescere anche l’utilizzo di internet mobile tra i consumatori: nonostante esistano perfino coloro che vogliono leggi per far spegnere i cellulari in casa o in ufficio, nel secondo trimestre 2021, il numero di persone che utilizzano internet dal proprio smartphone o tablet è aumentato di quasi 100 milioni. Un enormità, praticamente la somma degli abitanti di Francia e Spagna.

Se in Italia il calcio in streaming è (diventata) una delle leve più importanti per far aumentare l’uso della rete in generale, nel resto del mondo questa crescita è una costante tanto che - complice la pandemia - il sempre maggiore consumo di video da smartphone ha portato a un notevole aumento del traffico dati da mobile che è aumentato di circa il 44% tra il secondo trimestre 2020 e lo stesso periodo del 2021, raggiungendo i 72 Exabyte (EB) al mese. Un valore impensabile 10 anni fa.

 

Paura o meno, lo smartphone è sempre più amato tanto che, al 30 giugno, si contavano ben 8,1 miliardi di SIM nel mondo. Confermando, di fatto, che il numero di SIM in circolazione supera quello dell’intera popolazione, con un tasso di penetrazione pari al 103%. Occhio al trucco: in realtà il numero di abbonati mobili unici è pari a circa 6 miliardi, questo perché il divario tra utenti unici e SIM totali è in buona parte dovuto alla presenza di più SIM per persona o di abbonamenti inattivi. Una pratica molto diffusa, ma che non sminuisce l’affermazione della telefonia mobile in ogni angolo del mondo.

 

La nuova normalità, il mondo sarà sempre più (inter)connesso

 

Insomma, volenti o nolenti, il presente è cambiato e le nuove abitudini impostesi durante la pandemia diventeranno la nuova normalità. Il futuro è già oggi tanto che uno degli esperti, Zeynep Ahmet, Senior Researcher, ConsumerLab, Ericsson Research, ha ricordato proprio come “durante la pandemia l’ICT ha permesso ai consumatori di continuare a gestire numerosi aspetti della propria vita. Le nostre ultime ricerche mostrano che questa situazione sarà la nuova normalità per il futuro. Questa tendenza permette di dare maggiore priorità agli aspetti più importanti della vita, sia che si tratti di passare più tempo con i propri cari sia che si tratti di avere uno stile di vita più sano. Nel ruolo di abilitatori, è chiaro che sia le reti mobili che gli sforzi di inclusione digitale giocheranno un ruolo cruciale nella costruzione delle società di resilienti, inclusive ed eque di domani”. La partita è finita: il 5G si è affermato e la battaglia per fermarlo è già persa. Per fortuna.

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