Le tendenze

I trend del 2024: color pesca, lavoro da casa, IA, show food e tanto ambientalismo

Valeria Cecilia

Cosa mangeremo, come ci vestiremo, cosa leggeremo e cosa voteremo: ecco quali sono le tendenze per il nuovo anno. Ci aspettano dodici mesi piuttosto dinamici

Finito (già) il tempo dei bilanci di fine anno, ora è tempo di oroscopo, se non personale, di sicuro globale. E così, su media autorevoli, canali social, nelle mail, nel nostro spam e su WhatsApp arrivano puntuali i top trend del nuovo anno. E’ l’ultima ondata di over information del 2023 da affrontare con leggerezza.

E allora, prima questione, come ci vestiremo l’anno prossimo? Secondo le riviste patinate saremo sempre più sportivi, che non significa solo tanto jeans (total denim), ma soprattutto maglie da calcio vintage abbinate con tutto, (il trend si chiama Bloke Core). Secondo altri, invece, ci vestiremo tutti i giorni come per andare in ufficio, con giacche (blazer) e occhialoni spessi, anche se poi in ufficio non ci andiamo mai. Ma, cosa importante, il trend generale del fashion non è affatto oscuro: La Global Authority for Color Communication and Inspiration assicura che il colore Pantone 2024 è “una pesca vellutata e gentile il cui spirito onnisciente arricchisce mente corpo e cuore (…) un invito alla calma e alla ricerca della morbidezza”

Passando alla tavola, il cibo si farà sempre più immateriale (forse per l’aumento dei prezzi): secondo The Fork le due novità del food sono la narrativa culinaria (“la cucina racconta una storia”) insieme allo show food, per divertirsi. 

Passando all’imprescindibile tecnologia, secondo gli esperti, nel 2024 ci aspetta una corsa agli armamenti informatici. Intelligenza artificiale certo, ma anche tanta tecnologia spaziale, e non per esplorare lo Spazio, ma per studiare meglio, dallo Spazio, i cambiamenti climatici della Terra.

Ma al centro dei nostri pensieri c’è sempre il lavoro: abbandoneremo lo smart working (troppo stressante!), gli orari e i cartellini, e lavoreremo finalmente per obiettivi, dando prova di efficienza e produttività. Inoltre, grazie alla IA, potremo rispondere automaticamente a diverse offerte di lavoro insieme (alla faccia delle lettere personalizzate), e se saremo fortunati prenderemo parte a  un blind recruiting, l’assunzione “alla cieca”, nata per contrastare i bias dei selezionatori.

Ma occhio, c’è chi per salvarsi il cervello dallo “scrolling infinito” (c’è un blog con questo nome) sta tornando ai vecchi feature phone, i cell senza connessione, le cui vendite crescono soprattutto negli Stati Uniti.

Sul fronte politico, lo sappiamo, il 2024 è l’anno delle guerre, delle nuove divisioni del mondo in blocchi, delle grandi elezioni (in 70 paesi, che nell’insieme rappresentano più della metà della popolazione mondiale) ma senza che queste siano garanzia di democrazia. Siamo alla frutta? Pare di sì: in coda c’è il consueto buffet aperto a tutti di ambientalismo, responsabilità sociale, diversità e inclusione (“quest’anno per davvero”, si legge sul sito di una società di recruiting). 

E ora il dessert, la cultura: che libri verranno scritti, quindi letti? Secondo i critici, il nuovo che avanza è lo “scriviamolo strano”, weird, ovvero quel complicato tentativo di giovani – ma anche affermati autori – di raccontare il mondo di oggi, così cambiato da impedirci di usare forme e lingue letterarie consuete.

Infine, i soldi: evviva, potremo stare sereni, saranno gli influencer i nostri educatori finanziari. Su questo sembrano essere tutti d’accordo.

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