Graham Linehan e Jon Ronson (foto da Wikipedia)

Editoriali

La “zona proibita” dei comici. Il creatore di “Father Ted” cancellato perché ha irriso il gender

Redazione

Il comico Graham Linehan ha visto un proprio evento ad Edimburgo annullato per opinioni "non in linea con i nostri valori", spiega l'organizzazione. Ma questo è solo l'ultimo di una lunga serie di lavori annullati

Un’organizzazione culturale di Edimburgo ha cancellato un evento programmato con Graham Linehan perché le sue opinioni “non sono in linea con i nostri valori”. Un violento suprematista razziale? No, lo scrittore comico inglese, il padre di “Father Ted”, è un critico esplicito dell’autoidentificazione transgender. “Non sosteniamo questo comico o le sue opinioni e non gli sarà permesso di esibirsi nella nostra sede e verrà cancellato dallo spettacolo con effetto immediato”. L’evento era stato organizzato da Comedy Unleashed, istituito da Andrew Doyle per sostenere i comici che “lasciano il pulsante dell’autocensura alla porta”. Linehan non si oppone a un uomo adulto che si definisce donna. “Il mio punto non è mai cambiato. Riguarda le donne in carcere, le donne nei centri anti-stupro, le donne negli spogliatoi. Riguarda i bambini. Riguarda un’incredibile nuova forma di sessismo che penso sia la peggiore di sempre. Non ho mai visto niente del genere. Non ho mai visto questo tipo di odio e aggressività nei confronti delle donne”. Le offerte di lavoro per lui si erano esaurite da tempo: niente dalla tv, dalla radio o dal teatro. Un’offerta per dirigere una serie su Disney+ è stata  annullata. “Ci metteremo in contatto con il tuo agente”. Cinque minuti dopo, il telefono di Linehan squilla di nuovo. “Oh, mi dispiace, l’ha preso qualcun altro”. “So esattamente cosa è successo. Sono usciti e hanno detto: ‘Abbiamo Graham Linehan’. E qualcuno, uno stravagante stagista che indossa un sacco di fodera, ha detto: ‘Oh, è un bigotto’”. Linehan è solo: “Pensavo che tutti i miei amici, comici, progressisti, persone che hanno marciato contro la guerra in Iraq, lesbiche, gay, accorressero in mio aiuto. Ma non si è presentato nessuno. Scherzavo dicendo che non conoscevo nessuno della vita reale, solo persone dei media. Ora non conosco nessuno nei media”. Per questi dissidenti la vita reale assomiglia sempre più a un grande metaverso.

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