Estate con Ester

Conoscersi, amarsi, lasciarsi: arti oscure diventate scontro generazionale. Una rassegna

Ester Viola

La tecnologia ha rivoluzionato come ci conosciamo, rendendo più semplice ma anche più impersonale il processo. Le separazioni sono ora accompagnate dall'ossessione degli ex sui social media, portando a nuove forme di tormento emotivo

Giovani contro vecchi, giochiamo come ai pentolini. Da questa parte (vecchi) a dirvi che non siete mai stati meglio, di là rispondete che siete i più sfortunati del creato dai tempi del pelide Achille. Non ci capiremo mai, tanto vale fare come in tribunale, oggettivizzare le differenze e cominciare da lì, chiedersi cosa va male e cosa va bene. Davvero, non diamoci le randellate generazionali. Solo puntini sulle i, e mettiamoli dritti. Ultimamente ci si chiede – ex multis – se non sia proprio diverso un aggeggio sacro, l’amore, se è quello di sempre o è un modello tutto nuovo. Se la vita s’è fatta più facile o impossibile, se conviene stare soli o continuare a cercare, se sono tempi di carestia o vacche grasse. Vediamo.

 

Conoscersi è cambiato. Hai voglia. E meno male. Che malfunzionamenti, nell’èra offline delle nostre vite. Meno male che è finita. Quanti inutili giri al bar il sabato sera – Moulin Rouge di Montesarchio (Bn), oggi chiuso per esodo totale di gioventù dal Sannio – che mi sarei risparmiata. Dopo il bar, bisognava andare in discoteca a prendere liquori scadenti pure se non ti piacevano. Tirare tardissimo. Urlare per parlarsi, dopo l’una di notte, mentre morivi di sonno. Andiamo fuori che qui non si capisce niente. Ci andavi, in pieno gennaio, il cappotto era al guardaroba, pelavi di freddo. Partivi benintenzionato ma il convento si confermava banco che vince: non passava mai niente di buono. Che pacchia invece in questo ventennio. Offerta unlimited e non scadente. Vaglio preliminare degli inquirenti (tu) sui candidati. Puoi pure selezionare le nuove conoscenze come “HR”, c’è gente che ha proprio il curriculum sentimentale. Sono i Date-Me Docs. In America si sentono il burn out da Tinder e hanno stabilito che l’agenzia matrimoniale deve farsi più seria. Redigi la scheda, ti inserisci nel database, e addio serendipity – che è il contrario dell’algoritmo. Ah, l’algoritmo, che liberazione. Il caso sentimentale fortuito a tuo vantaggio è un’antimatematica, detta meglio: un pullman che non passa mai, ma lo scopri a quarant’anni e ti dicono: cinica! 

 

Lasciarsi è cambiato.  Questo sì. E’ vero, inutile negare. I nostri orribili ex sono ovunque. Scrivono, guardano le storie, ci invecchiano davanti. Danno un tipo di fastidio all’anima che è un sentimento nuovo di zecca, un inverso della nostalgia, ancora da battezzare. Ogni tanto viene da pensare chissà com’è avere vent’anni e lasciarsi a giugno. Non solo devi tenere insieme quel che resta del cuore, rialzarti, vivere. Se non fai presto a dimenticare, se non fai prima tu, come i predatori, ti toccherà vederlo felice con un’altra persona, taggato da qualche parte, e non potrai farci niente. La loro felicità t’arriverà addosso come una pioggia di frecce, e dovrai tirare su dal piatto fino all’ultimo cucchiaino di veleno.

 

Mi chiedo a volte come sono vivi, questi ragazzi. Lo zero del sesso. Proprio così. Non se ne fa più. Il minimo indispensabile. Anzi neanche quello. Questo già lo diceva la relazione Censis/Bayer sullo stato della coppia 2019. Fiacca incredibile confessata da pochi ma soprattutto senza precedenti così gravi. Ci sono solo narcisisti. No, macché. Questo è uguale da sempre e per sempre. Abbiamo voluto medicalizzare tutto e va bene, ma narcisista ora è come ipocrita, ormai: chi non lo è? Vero invece che il maschio ha affinato la tecnica, stare nella posizione di poter fare (divano) garba più del fare (scendo in garage, vengo sotto casa tua, ti prelevo, ti porto a cena, procedo a svestire il bersaglio). Il preliminare fotografico sostituisce egregiamente l’atto. Vedere vale fare, questa è la rivoluzione sessuale dei moderni. “Ci sono peccati il cui fascino sta più nel ricordarli che nel compierli: strani trionfi che gratificano più l’orgoglio della passione e danno all’intelletto un intenso senso di gioia, maggiore della gioia che portano, o possono portare, ai sensi.” Lo dice Oscar Wilde e non gli vuoi credere? I crudeli, è perché hanno già avuto gratificazione, il trionfo mentale è compiuto, gli hai tirato l’osso. 

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