Speranza fa visita all'azienda italiana che studia il vaccino

“Orgogliosi dei nostri scienziati e delle eccellenze della ricerca italiana” dice il ministro da Pomezia. “Con l'accordo europeo l'Italia garantirà ai suoi cittadini un vaccino” dice Di Lorenzo (ad Irbm)

Questa mattina il ministro della Salute Roberto Speranza, accompagnato dal direttore generale dell'Aifa Nicola Magrini, ha fatto visita ai ricercatori della Irbm, l'azienda farmaceutica di Pomezia che, con la sua controllata Advent, sta lavorando alla sperimentazione sull'uomo di un candidato vaccino anti Covid a stretto contato con lo Jenner Institute dell'Università di Oxford. Un lavoro di ricerca a tal punto promettente che solo qualche giorno fa era stato lo stesso Speranza ad annunciare di aver firmato un accordo con gli omologhi ministri di Germania, Francia e Olanda per la sottoscrizione di un contratto con AstraZeneca, l'azienda che dovrebbe materialmente occuparsi della produzione del vaccino, a partire da fine settembre, secondo le stime più ottimistiche. 

 

 

 

“Siamo grati al ministro della Salute per la visita che ha voluto fare, insieme al prof. Magrini, alla nostra azienda, e gratificati dalle sue parole di apprezzamento del lavoro svolto dai ricercatori dell'Irbm”, ha detto il Presidente e ad, Piero di Lorenzo, che ha poi ringraziato Speranza “per aver portato l'Italia nel gruppo dei governi leader per la contrattualizzazione relativa alla produzione e distribuzione del vaccino che stiamo testando. Non era affatto scontato, la firma del ministro ha dato un ruolo all'Italia che certamente garantirà ai cittadini italiani di poter utilizzare il candidato vaccino - nel momento in cui, come tutti ci auguriamo, sarà validato”. 

 

 

 

“Solo un vaccino sicuro ed efficace ci può portare fuori dall'emergenza. Per questo è importante il ruolo dell'Italia nell'iniziativa europea siglata nei giorni scorsi”, ha scritto Speranza su Facebook dopo essersi intrattenuto nei laboratori di Pomezia. “Siamo orgogliosi dei nostri scienziati e delle eccellenze della ricerca italiana”. 

 

 

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