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La nuova vita della Raggi, tra Conte e il ballottaggio

Marianna Rizzini

Progetti, movimenti e atteggiamenti della sindaca uscente, che non fa autocritica e pensa al prossimo futuro

Ha perso circa duecentomila voti, la sindaca uscente Virginia Raggi, convinta di aver tenuto testa “alle corazzate di centrodestra e centrosinistra”. È arrivata quarta, dietro a Carlo Calenda, perdendo il primato che vantava nelle periferie (non per niente si autodefiniva “sindaca delle periferie”). E però non mostra riflessivi abbattimenti né indugia in attimi di autocritica, Raggi, e anzi si è affrettata, dopo l’incontro con il candidato sindaco del centrosinistra Roberto Gualtieri, a sottolineare che lei sarà all’opposizione nonostante l’intesa M5s-Pd sul piano nazionale (mentre l’ex premier e leader dei Cinque stelle Giuseppe Conte dava il suo endorsement all’ex ministro dell’Economia). E poi incontrava il candidato Enrico Michetti, la sindaca uscente (da lui molto lodata in questi giorni pre-ballottaggio), parlando di un confronto “sui dossier” e ribadendo di non voler dare indicazioni di voto.

 

La second life di Virginia Raggi, insomma, inizia all’insegna dell’attivismo, in particolare in direzione dei parlamentari romani a Cinque Stelle: li incontra per fare una corrente? si sono domandati in tanti, dentro e fuori il Movimento, vista anche la divergenza di linea tra la sindaca e Conte, ché per la Raggi un eventuale allargamento al centro non è un orizzonte. E c’è chi si è sentito escluso, tra i parlamentari laziali contiani. Non solo: la sindaca si muove anche in direzione dei candidati delle liste civiche. Che cosa vuole fare, nel prossimo futuro, la Raggi sconfitta nelle urne? L’approdo in Parlamento nel 2023, infatti, non è così vicino. Ma ogni volta che qualcuno evoca una corrente l’ex sindaca sobbalza e smentisce: “Le riunioni servono per riorganizzare il lavoro su Roma, ne faremo altre, non c’è nessuna intenzione di spaccare il M5s, è il momento di restare uniti”, ha detto ieri per allontanare ogni sospetto di frondismo imminente.

 

E però non tutti le credono, specie tra i parlamentari contiani, e specie dopo che la sindaca ha anticipato senza molto preavviso la riunione presso la sede grillina di via Campo Marzio. Sembra già oltre, Virginia Raggi, lontana dai giorni di settembre in cui diceva che “Roma è una Ferrari, Conte è dalla mia parte, serve che la guidi ancora io”. Viste le crepe (pur negate) nell’intesa con l’ex premier, Raggi dice “qui bisogna ripartire da zero”. Lo ha detto proprio nel giorno in cui Michetti e Gualtieri dibattono sulla Roma che hanno in mente nello studio di “Porta a Porta”

  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.