L'endorsement

Calenda: “Voterò Gualtieri”. E Michetti prova l'aggancio ai grillini

Francesco Stati

Il leader di Azione converge verso il Pd, ma precisa: “Voto personale, non è un apparentamento né una indicazione agli elettori”. Da destra lo attaccano e cercano i voti della Raggi

Calenda voterà Gualtieri al ballottaggio per l'elezione del nuovo sindaco di Roma. Non una chiamata alle armi, piuttosto un’opinione personale (neanche inaspettata) come ha tenuto a precisare il candidato della lista più votata alle amministrative capitoline. Ospite a Otto e mezzo, il leader di Azione ha dichiarato: “Non farò apparentamenti, né alleanze, come ho promesso ai miei elettori. Saremo all’opposizione in modo costruttivo. Penso si debba andare a votare al ballottaggio, perché è un dovere civico. Sicuramente non voterò Michetti: non ha uno straccio di programma, di classe dirigente, niente di niente. Sceglierò Gualtieri perché mi corrisponde maggiormente. Questo non vuol dire che io stia dando un’indicazione di voto”.

   

      

E alla Gruber che lo incalza sulla composizione del suo elettorato, risponde: “Ho preso il 15 per cento dei voti da persone di sinistra o non collocati, gente che dice 'non me ne frega niente, basta che mi tagliate i prat'. Li ho presi con una civica, quindi vorrei chiarire che è una scelta personale. Non mette in discussione i tanti dubbi che ho sul programma di Gualtieri e sulla sua classe dirigente”. Una precisazione, però, che non basta a placare gli animi dei suoi avversari. Giorgia Meloni, con un post su Facebook, lo accusa di “svendere al Partito Democratico i voti degli elettori di centrodestra che – credendo alla sua panzana dell’alternativa alla sinistra – hanno in buona fede votato per lui”. Non si è fatta attendere la replica al veleno di Calenda: “Giorgia, fossi in te rifletterei sulla tua capacità di scelta della classe dirigente, che obbliga anche le persone non tenere con il Pd a scegliere Gualtieri per evitare il disastro Michetti”. E ancora: “La prossima volta fai meno la fenomena, dai retta a Silvio e candida Bertolaso. Oppure candidati tu e vediamo cosa sai fare”. 

   

   

Se dal centro non sembrano arrivare aiuti, è dal fronte della sindaca uscente che potrebbe arrivare un assist a Michetti. Virginia Raggi è un tassello della “operazione bar” del candidato meloniano: i due questa settimana si vedranno per un caffè elettorale. Obiettivo: far convergere i voti grillini verso il centrodestra, operazione in parte avallata proprio dall’inquilina del Campidoglio (anche se, secondo indiscrezioni, la settimana prossima si vedrà anche con Gualtieri, che ha però escluso la partecipazione dei cinque stelle alla giunta). Una manovra che tuttavia non piace al capo politico movimentista, Giuseppe Conte, che tramite i suoi fedelissimi e alcuni pesi massimi del partito ha fatto trapelare un timido sostegno al candidato democratico. Il risiko del ballottaggio è in corso: i due rivali muovono le truppe sul tabellone della Capitale. Appuntamento alle urne il 17 e 18 ottobre.