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I vignaioli fedeli del dio bio ora chiedono più contributi per via della peronospera

Camillo Langone

Gli agricoltori adesso battono cassa, così rivelando che: 1) il metodo bio è agronomicamente inefficace, inferiore agli altri metodi di coltivazione; 2) il vino bio è assistito dal contribuente

Dio bio, falso e bugiardo dio, dio dei senza Dio, fino a quando abuserai della credulità generale e del portafoglio anche mio? Leggo che alcuni tuoi fedeli, i vignaioli bio delle Marche, battono cassa, chiedono più soldi in quanto “maggiormente danneggiati dalle avversità atmosferiche e dall’insorgere della peronospora”, reclamando l’aumento “dei contributi previsti per quanti adottano metodi di produzione biologica”. Così rivelando che: 1) il metodo bio è agronomicamente inefficace, inferiore agli altri metodi di coltivazione; 2) il vino bio è assistito dal contribuente. E perché mai? Come scrive Jean-Paul Oury “l’agricoltura bio segna nel migliore dei casi la fine della società dell’abbondanza, e nel peggiore preannuncia le gravi penurie a venire”. Dio bio, vuoi le mie tasse per aumentare il rischio di fame (in questo caso anche sete) nel mondo? Stramaledetto bio. Improduttivo bio. Esoso bio. Il vino col marchietto bio fattelo pagare dai consumatori maggiormente danneggiati dalla propaganda ambientalista, non da me che essendo cristiano al panteismo sono insensibile. Così come è insensibile la peronospera alle tue prediche.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).