Verso le europee

Tarquinio: "Io candidato? Sto ragionando sulla proposta del Pd"

Gianluca De Rosa

"Mi hanno contattato in tanti - confessa l'ex direttore di Avvenire - ma per una questione di correttezza sto valutando solo una di queste proposte. Non ho ancora deciso"

“Se mi candido? Guardi, me lo state chiedendo in tanti, la risposta è che non lo so. Non nego che me lo hanno domandato diversi partiti, ma per una questione di correttezza di queste proposte io ne sto valutando una sola”. Quella del Pd? “Esatto”. Marco Tarquinio, ex direttore di Avvenire, più di quaranta anni di carriera giornalistica – dal Corriere dell’Umbria (lui è di Foligno) all’Avvenire, passando per il Tempo – è l’uomo più corteggiato in vista delle prossime elezioni europee. A sinistra è cominciata la gara per offrirgli un posto in lista. Se lo contendono almeno tre schieramenti: Pd, M5s e il movimento di Michele Santoro, “Pace terra e dignità”. Lui non nega di essere lusingato e di “starci pensando seriamente”, ma la riserva ancora non l’ha sciolta. “Onestamente, non ho ancora deciso, mi spiace che tanti colleghi abbiano scritto della mia candidatura  senza neppure farmi prima una telefonata”, dice. “E’ una cosa che mi ha fatto riflettere anche su come sia purtroppo cambiato il nostro mestiere in questi anni”.


Se dovesse scegliere di scendere in campo comunque lo farà con il Pd. Elly Schlein lo vorrebbe come capolista nella circoscrizione del centro Italia, la stessa posizione che aveva pensato per lui anche il Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte. Il capo grillino dopo aver annunciato le candidature di Mr. Reddito di cittadinanza, l’ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico, come capolista al Sud, e del campione dell’antimafia Giuseppe Antoci, uomo bandiera nelle collegio Isole, sognava di fare con Tarquinio l’ennesimo colpaccio, approfittando anche del fatto che le posizioni pacifiste sull’Ucraina dell’ex direttore di Avvenire meglio si sposerebbero con la linea dei 5 stelle.

 

Tra i due principali partiti del campo largo d’altronde è già partita la gara alla figurina più pregiata per rafforzare la corsa delle loro liste alle europee.  Conte ha individuato Tridico e Antoci, Schlein invece non ha ancora annunciato nessun nome. Le trattative vanno avanti serrate, ma la segretaria deve fare i conti anche con un pezzo di partito che non vuole che i frontman della società civile finiscano con l’azzoppare la corsa degli eurodeputati uscenti (tutti pronti a ricandidarsi) e dei tanti amministratori dem – dal sindaco di Bari Antonio Decaro a quello di Firenze Dario Nardella, dal primo cittadino di Bergamo Giorgio Gori all’ex presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti – che sono pronti alla sfida. La segretaria li candiderà tutti, ma non rinuncia all’idea ad avere anche nomi scelti direttamente da lei, simboli pescati fuori dalla nomenclatura del partito proprio per raccogliere consensi anche oltre lo steccato dei tradizionali elettori Pd. Tarquinio è uno di loro. Ma lui ancora tentenna. “Per me – dice– è una valutazione complicata. sono sempre stato contrario alle porte girevoli: ai giornalisti che entravano in politica per poi tornare nei giornali, è una cosa che vorrei evitare. Sarebbe gettare davvero il cuore oltre l’ostacolo. Magari – prosegue – dopo potrei comunque continuare a fare l’opinionista in tv, ma di certo non potrei tornare, e le offerte non mi mancano, a scrivere sui giornali di carta come ho fatto con passione per tutti questi anni. Sarebbe insomma un cambio netto di vita per me e per la mia famiglia, per questo prima di decidere ci sto pensando molto bene”.  

In attesa di Tarquinio, al Nazareno si lavora senza sosta. E’ quasi chiuso l’accordo con un’altra giornalista, Lucia Annunziata, che, salvo imprevisti, sarà capolista nel collegio  Sud. C’è poi Cecilia Strada, l’ex presidente di Emergency e figlia del fondatore Gino, che dovrebbe correre nella circoscrizione  Nord-Ovest. A Nord-Est invece Schlein vorrebbe lanciare Annalisa Corrado, la responsabile Ambiente della segreteria del Pd che non ama i termovalorizzatori. Non è conosciutissima dal grande pubblico ma è amatissima dalla segretaria. Si attende, invece, ancora un volto spendibile per il collegio isole. Per quanto riguarda la candidatura della stessa Schlein, certezze ancora non ce ne sono. Diversi parlamentari a lei vicini però sono pronti a scommettere che alla fine la segretaria si candiderà. L’opzioni più probabile rimane quella già ipotizzata nelle scorse settimane: una candidatura in tutti i collegi, ma non da capolista. 
 

Di più su questi argomenti: