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l'intervento

Salvini sulla vittoria di Putin: "Quando un popolo vota ha sempre ragione". Tajani: "Non sono elezioni libere"

Redazione

Il leader della Lega: "Prendiamo atto del risultato. Speriamo il 2024 sia l'anno della pace". Ma il ministro degli Esteri si dissocia. E in una nota il Carroccio puntualizza: "Non diamo un giudizio positivo o negativo. Con una guerra in corso non c’è niente da festeggiare"

"In Russia hanno votato, ne prendiamo atto. Quando un popolo vota ha sempre ragione, le elezioni fanno sempre bene sia quando uno le vince sia quando uno le perde". La commenta così Matteo Salvini la vittoria di Vladimir Putin alle elezioni presidenziali in Russia, appuntamento che lo ha incoronato con oltre l'80 per cento dei voti (e senza veri avversari) per un quinto mandato. "Io quando perdo le elezioni cerco di capire dove ho sbagliato e come fare meglio la prossima volta. Ci sono state delle elezioni, prendiamo atto del voto dei cittadini russi, sperando che il 2024 sia l'anno della pace", ha aggiunto Salvini.

Non la pensa così il ministro degli Esteri e alleato di governo di Salvini, Antonio Tajani. "Le elezioni sono state caratterizzate da pressioni forti e anche violente. Navalny è stato escluso da queste elezioni con un omicidio, abbiamo visto le immagini dei soldati nelle urne, non mi sembra che sia un'elezione che rispetta i criteri che rispettiamo noi", ha detto oggi interpellato dai cronisti sulle parole del leader della Lega. Gia ieri Tajani aveva commentato il risultato del voto in Russia dicendo che si tratta di elezioni "né libere né regolari".

 

Intanto il Carroccio prova a raddrizzare il tiro con una nota. “In Russia hanno votato, non diamo un giudizio positivo o negativo del risultato, ne prendiamo atto e lavoriamo (spero tutti insieme) per la fine della guerra ed il ritorno alla pace", si legge. 2Con una guerra in corso non c’è niente da festeggiare”.

Il commento del vicepremier e leader della Lega era particolarmente atteso. Tutta la comunità internazionale (a eccezione del primo ministro cinese Xi Jinping) ha espresso forti perplessità sulla legittimità di un'elezione priva di una vera competizione. Eppure, secondo Salvini, "il popolo quando vota ha sempre ragione", come se il voto russo fosse equiparabile a quello di una democrazia occidentale. Le tendenze filorusse del segretario del Carroccio, del resto, sono risapute. E come abbiamo raccontato sul Foglio la Lega ha ancora all'attivo un accordo con il partito di Putin Russia Unita, sottoscritto nel 2017. 

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