l'intervista

“La Sardegna è stato un incidente, io vincerò”, dice il governatore dell'Abruzzo Marsilio

Ermes Antonucci

Il presidente abruzzese uscente, fedelissimo meloniano, è fiducioso per le elezioni del prossimo 10 marzo. Cinque giorni prima del voto Meloni, Salvini e Tajani saranno insieme a Pescara. Il centrosinistra intanto suona la carica

“Penso che nessun abruzzese voti pensando alla Sardegna e che nessun sardo abbia votato pensando all’Abruzzo. Ognuno pensa alla sua situazione. Poi è chiaro che le vittorie galvanizzano un campo e possono preoccuparne un altro, fa parte della normale amministrazione. Non siamo nati ieri e sappiamo gestire questi fenomeni”. Intervistato dal Foglio, il governatore uscente dell’Abruzzo, Marco Marsilio, si mostra sereno in vista delle elezioni del  10 marzo. Il presidente, fedelissimo di Meloni, esclude che la sconfitta in Sardegna possa generare un effetto domino negativo per la coalizione. 

 

“Ogni regione ha la sua storia particolare – dice Marsilio –. La Sardegna veniva da una vicenda difficile. Il centrodestra aveva vissuto una fase critica a livello di consenso regionale, inoltre il cambio di strategia naturalmente ha inciso”, dice il governatore abruzzese riferendosi all’uscita di scena del presidente leghista uscente, Christian Solinas, che a poche settimane dal voto ha ritirato la sua candidatura a causa delle indagini per corruzione nei suoi confronti. Insomma, prosegue Marsilio, “sapevamo che era una partita difficile. Dispiace – aggiunge – che per tremila voti non si sia riusciti a raddrizzare la situazione, ma si era partiti da una prospettiva persino peggiore”.

 

La sconfitta di misura in Sardegna, comunque, non ha tolto fiducia a Marsilio: “Io sono concentrato a fare campagna elettorale in Abruzzo, come nelle settimane precedenti. Semmai la motivazione per mettere il massimo dell’impegno e dello sforzo è aumentata”, dice.

 

Marsilio esclude anche che ora si possa assistere a un maggior coinvolgimento dei leader nazionali, da Meloni a Salvini, nella campagna elettorale abruzzese: “Non scopriamo oggi che ci sono le elezioni. La campagna elettorale è stata programmata da tempo. L’impegno del governo c’è stato e c’è a prescindere dalla campagna elettorale. Il governo non è mai stato così presente in questa regione”. “In queste ore sono con il ministro Schillaci a inaugurare l’anno accademico all’Università dell’Aquila, a visitare gli ospedali, a firmare l’accordo di programma per finanziare la ristrutturazione dell’ospedale di Chieti. Oggi pomeriggio (ieri per chi legge, ndr) Salvini sarà a Pescara. Lunedì ci sarà il ministro Urso. Era tutto previsto e non cambia nulla”, afferma Marsilio. 

 

Proprio a Pescara, infatti, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha voluto tenere ieri l’evento “L’Italia dei Sì 2023-2032 - Progetti e grandi opere in Italia e in Abruzzo”. Dopo aver sottolineato l’impegno costante del governo per le infrastrutture stradali abruzzesi, a margine dell’iniziativa Salvini ha anche chiarito il motivo dell’abbandono anticipato del Consiglio dei ministri di lunedì: “Mi occupo di ferrovie. Sono andato via perché avevo due appuntamenti, non per segnale politico”, ha detto, allontanando ogni “ricostruzione surreale” circolata attorno alla vicenda. In altre parole, nessun contrasto con la premier Meloni. Il giorno clou della campagna elettorale del centrodestra in Abruzzo sarà il 5 marzo, quando Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini saranno insieme sullo stesso palco a Pescara, esattamente come accadde cinque anni fa prima delle elezioni regionali vinte da Marsilio. 

 

Le elezioni stavolta, dopo il passo falso in Sardegna, rischiano di assumere un peso politico di estrema rilevanza sul piano nazionale. Anche perché dall’altro lato ci sarà nuovamente un candidato sostenuto dal campo largo, anzi larghissimo: Luciano D’Amico, ex rettore dell’Università di Teramo ed ex presidente della Tua (Trasporto unico abruzzese), supportato da un’ampia coalizione di centrosinistra che va dal Partito democratico al Movimento 5 stelle, passando per i moderati di Azione e Italia viva.
 Dopo la vittoria di Alessandra Todde, i leader di centrosinistra ora spingono. “E adesso si continua, testardamente unitari perché uniti si vince, questa destra non è imbattibile – ha dichiarato la segretaria del Pd, Elly Schlein –. Il Pd sente questa responsabilità fino in fondo e stiamo lavorando così anche in Abruzzo e ora spero che tutta la coalizione, che lì è ancora più larga, si mobiliti per l’Abruzzo”. “Gireremo in lungo e largo l’Abruzzo”, ha invece annunciato il leader del M5s Giuseppe Conte.

 

Per il momento, comunque, il centrodestra si mostra tranquillo. “Secondo me qua vinciamo e non di poco, con la Lega sopra il 10 per cento”, ha detto ieri Salvini. 

 

Anche Marsilio al Foglio si mostra molto fiducioso in vista dell’appuntamento elettorale, ricordando anche che gli ultimi sondaggi pubblicati  lo davano con un vantaggio tra l’uno e il sei per cento. Sarà vero? “Lo scopriremo il 10 marzo”, conclude Marsilio. 

  • Ermes Antonucci
  • Classe 1991, abruzzese d’origine e romano d’adozione. E’ giornalista di cronaca giudiziaria e studioso della magistratura. Ha scritto "I dannati della gogna" (Liberilibri, 2021) e "La repubblica giudiziaria" (Marsilio, 2023). Su Twitter è @ErmesAntonucci. Per segnalazioni: [email protected]