la decisione
Sgarbi si è dimesso da sottosegretario alla Cultura. E attacca Sangiuliano: "È senza dignità"
Il critico d'arte annuncia a margine di un evento a Milano che lascerà il suo incarico. La decisione arriva dopo l'indagine ai suoi danni con l'ipotesi di reato di riciclaggio di beni rubati, che aveva portato al sequestro di un quadro di Rutilio Manetti
"Mi dimetto con effetto immediato da sottosegretario", ha detto Vittorio Sgarbi ai giornalisti oggi dopo aver partecipato all'evento "La ripartenza", organizzato dal giornalista Nicola Porro a Milano. "Voglio essere libero di essere Vittorio Sgarbi. Lo comunicherò nelle prossime ore a Meloni", ha detto. Attaccando anche il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: "Non ci parliamo dal 23 ottobre, quando mi ha dato la delega per andare a occuparmi della torre Garisenda. Non potevo sentire una persona che riceve una lettera anonima e la manda all'Antitrust. Le lettere anonime si buttano via, gli uomini che hanno dignità non accolgono lettere anonime", ha detto Sgarbi.
Sgarbi ricopre il ruolo di sottosegretario alla Cultura, nel ministero di Gennaro Sangiuliano. Era risultato indagato qualche settimana fa. Erano state perquisite le sue case e gli era stato sequestrato un quadro, attribuito al pittore del 1600 Rutilio Manetti, trovato nei magazzini della sua fondazione a Ferrara. L'accusa sarebbe quella di aver mostrato come proprio quel quadro, che avrebbe invece rubato e ritoccato.
Durante l'evento Sgarbi si è anche scusato per la reazione che aveva avuto di fronte ai giornalisti di Report che gli chiedevano del quadro di Manetti, a cui aveva gridato insulti e frasi oscene.