(foto Ansa)

Preghiera

Che il Papa firmi un salvacondotto per Sgarbi

Camillo Langone

Come Cellini e Depardieu. Architteture biografiche e vestigia culturali da salvaguardare

Se fossi Papa firmerei per Sgarbi un salvacondotto, così come fece Paolo III per Cellini: “Gli uomini come Benvenuto, unici nella lor professione, non hanno da essere ubrigati alla legge”. Sarebbe un documento anche nello spirito di “N’effacez pas Gérard Depardieu”, la lettera in cui una cinquantina di artisti francesi, con notevolissimo coraggio nella patria dell’égalité, affermano che il grande attore non ha da essere obbligato alla legge. O almeno non al punto da non poter più recitare. Cellini, Depardieu, Sgarbi non sono soltanto “unici nella lor professione”: sono architetture biografiche, testimonianze storiche, vestigia culturali. Se fossi Papa firmerei per Sgarbi questo benedetto salvacondotto, lo sottrarrei al braccio secolare e lo manderei a dirigere i Musei Vaticani. Se davvero fossi Papa, dopo tale decisione “allor serei giocondo”. Ma se invece fossi Imperatore? Ai giornalisti del Fatto Quotidiano, sempre alla maniera di Cecco Angiolieri, “mozzarei lo capo a tondo”. La colpa? Danneggiamento a monumento nazionale.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).