Il caso

Polemica sui saluti romani per Acca Larentia. Tajani: "Da condannare"

Il video della commemorazione organizzata da gruppi neofascisti ha fatto il giro del web. Dura la critica delle oppozioni: "Una vergogna inaccettabile". Nella maggioranza si smarcano FdI, Forza Italia e Noi Moderati

La giornata commemorativa dell'anniversario della strage di Acca Larentia, avvenuta il 7 gennaio 1978, è finita al centro delle polemiche dopo che alcuni gruppi neofascisti si sono riuniti per ricordare Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, i tre attivisti del Fronte della Gioventù che persero la vita 46 anni fa.

Il video della commemorazione serale, tenutasi dopo quella organizzata in mattinata dalle istituzioni, ha fatto rapidamente il giro del web: decine di persone si sono radunate come ogni anno nel quartiere Tuscolano di Roma davanti all'ex sede dell'Msi rispondendo al saluto romano con le braccia tese.

 

 

Al mattino, nel piazzale dove è collocata la targa commemorativa, erano state deposte delle corone d'alloro alla presenza del presidente della Regione Francesco Rocca e dall'assessore alla Cultura del Campidoglio, Miguel Gotor. 

 

 

L'attacco delle opposizioni non si è fatto attendere mentre dal governo è intervenuto il vicepremier Antonio Tajani. "Forza Italia è antifascista. Chi ha avuto quel comportamento ad Acca Larentia deve essere condannato, è vietato dalla legge fare apologia di fascismo", ha detto il presidente di Forza Italia. Anche Maurizio Lupi ha commentato l'accaduto dicendo di non avere nessuna difficoltà a condannare i saluti romani, "estranei alla nostra cultura politica". Dalle fila del centro destra si è aggiunto anche il vicepresidente della Camera dei deputati, il meloniano Fabio Rampelli che, difendendo Fratelli d'Italia contro chi ha accostato i saluti romani al partito della premier, ha voluto chiarire: "Noi non facciamo saluti romani, nessuno di noi ne ha fatti, per scelta e non per convenienza, da sempre e non da oggi perché stiamo al governo. Iniziammo a disertare la manifestazione serale prima ancora che nascesse Alleanza nazionale. Non si tratta di una semplice dichiarazione, che non si nega a nessuno, ma di una decisione tangibile. Tant’è che non abbiamo certo rinunciato al nostro ricordo", ha spiegato il parlamentare, che ha ricordato come nelle stesse ore in cui si svolgeva la commemorazione con i saluti romani davanti alla sezione di Acca Larentia, i ragazzi di Gioventù nazionale partecipavano a una fiaccolata nel parco della Rimembranza a Roma. 

"Mi pare che la distanza di FdI sia oggettiva, tanto quanto la brutta figura di chi, in assenza di argomenti, ci fa domande retoriche, sempre le stesse" prosegue Rampelli. E rivolgendosi direttamente alla leader del Pd Elly Schlein, che su X ha interpellato la premier su quanto accaduto - "Meloni non ha niente da dire?" - il deputato meloniano ha commentato: "Schlein dovrebbe documentarsi prima di fare altre gaffe, Intanto, la segretaria dem ha annunciato un'interrogazione al ministro dell'interno Matteo Piantedosi: "Roma, 7 gennaio 2024. E sembra il 1924. Domani presenteremo un’interrogazione al Ministro Piantedosi, quel che è accaduto non è accettabile. Le organizzazioni neofasciste vanno sciolte, come dice la Costituzione".

 

Il leader di Azione, Carlo Calenda, su X ha definito quanto accaduto a Roma "una vergogna inaccettabile in una democrazia europea", mentre da Più Europa Riccardo Magi si è rivolto direttamente al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, ricordando la vicenda del giornalista che circa una mese fa era stato fermato al Teatro alla Scala di Milano da quattro agenti in borghese dopo aver urlato "Viva l'Italia Antifascista". "Gridi “Viva l’Italia Antifascista” a La Scala di Milano? Vieni identificato. Fai il braccio teso durante la commemorazione di Acca Larentia? Nessuno ti chiede i documenti", ha commentato Magi, "Il ministro Piantedosi dovrebbe chiarire perché questo diverso trattamento tra chi afferma un principio costituzionale e chi invece della Costituzione italiana se ne frega". 

 

Dura anche la critica del Movimento 5 Stelle, con il vicepresidente della Camera, Sergio Costa che sulla vicenda di Acca Larentia ha dichiarato: "È inaccettabile in democrazia. Una cosa è il ricordo per i tre omicidi del 1978 rimasti senza giustizia, che dal punto di vista umano è comprensibile, un'altra è inneggiare alla fascismo. Il saluto romano è vietato in quanto apologia del fascismo dalla nostra Costituzione", ha aggiunto il parlamentare grillino. "Occorre immediatamente che il governo prenda posizione e risponda in maniera forte e decisa", prosegue Costa, "accanto alla necessaria risposta politica ci sia quella giudiziaria. Mi aspetto che chiunque abbia ruoli apicali faccia sentire forte la propria voce il prima possibile".