La Situa

Gli errori che Meloni e Schlein non devono ripetere nel 2024

Claudio Cerasa

Il doppio registro europeista-antisistema della presidente del Consiglio e l'identità perduta della segretaria del Partito democratico. Cosa accadrà politicamente nel nuovo anno dipende anche dalla loro capacità di riconoscere gli errori commessi. Temi

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Giorgia Meloni

L'anno di Giorgia Meloni è stato caratterizzato da un doppio registro del governo. Da un lato, un europeismo sorprendente e inaspettato, come quello mostrato nella firma del patto di stabilità e come quello mostrato nella rimodulazione del Pnrr. Dall'altro lato vi è la Meloni identitaria, populista, sovranista. Una Meloni che negli ultimi dodici mesi si è affacciata sulla scena due volte. Ad agosto, con il decreto contro gli extraprofitti. A dicembre, con la scelta del Parlamento di non ratificare il famoso Mes. La Meloni anti sistema, anti establishment, esiste ma l'Europa, e insieme con essa gli operatori dei mercati, a quella Meloni non credono più. Vedi lo spread: stabile. Vedi le borse: persino in rialzo. Vedi i mercati: tranquilli. La Meloni anti sistema esiste ma fuori dall'Italia a quella Meloni nessuno dà credito. Gran tema.

 

Elly Schlein

L'anno di Elly Schlein si è chiuso con incognite di ogni tipo. Schlein non è riuscita a mostrare una sua identità, una sua caparbietà, una centralità della sua agenda, e al fondo si è ostinata a giocare due spartiti. Da un lato, angosciata da Giuseppe Conte, ha cercato di spostare verso sinistra il baricentro del partito, per evitare di lasciare al M5s battaglie che un pezzo di Pd considera di sinistra (risultato: il Pd ha difeso per mesi due norme bandiere del M5s, superbonus e reddito di cittadinanza). Dall'altro lato, mostrando poca flessibilità e poca creatività, ha scelto di attaccare Meloni sempre sul tema dell'antifascismo, provando a trasformare ogni occasione di confronto con la premier in un momento utile per declinare il suo 25 aprile permanente. Risultato: il Pd non decolla, alle Europee arriva spompo, l'alleanza con il M5s è fragile, l'alleanza con i partiti di centro anche, le sconfitte alle regionali sono possibili e si capisce perché la premier Meloni considera Schlein la sua assicurazione sulla vita. Gran problema, per i nemici di Meloni.

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  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.