Alla Camera

Ancora un rinvio sul salario minimo. "Meloni si nasconde dietro al Cnel", attaccano Conte e Schlein

Redazione

Bagarre a Montecitorio dopo che l'aula ha votato il rinvio in commissione Lavoro del disegno di legge delle opposizioni per l'sistituzione di un salario minimo legale: "Se siete contrari, abbiate il corraggio di dirlo"

“Vergogna, vergogna”, gridano dai banchi delle opposizioni. Bagarre a Montecitorio dopo il nuovo rinvio in commissione del disegno di legge di Pd, M5S, Avs e Azione per l’introduzione di un salario minimo legale, a sostegno del quale, dicono, erano state raccolte oltre mezzo milione di firme. La discussione del disegno di legge era prevista in mattinata, ma subito è arrivata la richiesta della maggioranza di far tornare il testo in commissione dopo l’intervento del Cnel, presieduto dall’ex ministro Renato Brunetta, che la scorsa settimana ha presentato al governo un documento cheritiene un errore l’introduzione di un salario minimo. 


Ed è un rinvio che permerre alle opposizione di ricompattarsi. Contro questa scelta sono intervenuti in Aula sia Elly Schlein, sia Giuseppe Conte. “Oggi date un colpo ai 3,5 milioni di lavoratori poveri e poverissimi. Il segnale che lanciate è inequivocabile: non contate nulla", ha detto nel suo intervento la segretaria del Pd prima di aggiungere: "Questo è un modo per buttare la palla in tribuna, per non trovarsi nell'imbarazzo di dire no a una proposta di legge apprezzata anche da una parte dell'elettorato che ha votato per voi". E con il parere del Cnel "avete fatto dire ad altri ciò che voi non avete il coraggio di dire: cioè che è normale avere salari bassi, non avvertite sulla vostra pelle alcun senso di vergogna? La vostra scelta oggi è pavida, oltre a essere cinica. Abbiate il coraggio, se siete contrari, di votare contro affossando questa proposta". 

Stessi argomenti riproposti anche da Conte: “Con la mia forza politica siamo intransigenti sulle scelte sbagliate di Giorgia Meloni ma c'è una cosa peggiore delle scelte sbagliate, c'è la volontà deliberata di nascodersi tirando in ballo altri senza mettere la faccia sulle proprie scelte. Meloni - ha attaccato Conte - è stata scelta per decidere, vi siete vantati di un governo politico, non per far decidere al Cnel di Brunetta, state buttando la palla in tribuna servendovi del Cnel di Brunetta”. Dunque l’affondo: "E' il tempo delle decisioni, scegliete: salario minimo legale sì o salario minimo no? Ma non vi nascondete".

Dal fronte opposto, il capogruppo di FdI Tommaso Foti rivendica invece la scelta dell'aula, dice che dei quella dei 9 euro orari è "una cifra solo buttata lì", definendo "fondato" il rinvio a fronte delle osservazione mosse nel testo redatto da Brunetta. "Se le opposizioni sono tanto impaurite e preoccupate dal Cnel, organo Costituzionale, possono sempre cercare di indire un referendum per abolirlo ed abbandonare la politica, se mai lo perdessero. Commettere errori è umano, ma perseverare è diabolico", aggiunge con una provocazione Walter Rizzetto, pure lui di FdI, presidente della commissione Lavoro.
 

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