La conferenza stampa

"Ricordiamo le vittime del colonialismo italiano". La proposta dell'Anpi accolta da Boldrini&Co

Presentata alla Camera la proposta di legge per l'istituzione di una giornata commemorativa. "Farla finita con i doppi standard", dice il presidente Pagliarulo. L'ex presidente della Camera se la prende con Meloni per il piano Mattei. Presenti anche Fratoianni (SI) e Ricciardi (M5s)

"Bisogna fare i conti con la storia" e "ricostruire il dibattito pubblico". Ma soprattutto: "Farla finita con i doppi standard", dice il presidente dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo, quello dei distinguo sulla resistenza Ucraina e sulla complessità dei conflitti. In che modo? Istituendo una "giornata della memoria per le vittime del colonialismo italiano". Questo il senso della proposta di legge promossa oggi dall'Associazione nazionale dei partigiani, che ha trovato sponda nella sinistra in Parlamento. Prima firmataria è infatti l'ex presidente della Camera Laura Boldrini, oggi esponente Pd. Con lei, il grillino Riccardo Ricciardi e il leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni.

Ma il vero protagonista è proprio Pagliarulo, a cui tutti i partecipanti alla conferenza stampa che si è tenuta oggi alla Camera riconoscono il valore di questa legge così meritoria. E certo non ci saranno stati Conte e Schlein, ma nel suo piccolo - va detto - il presidente Anpi è riuscito a mettere insieme la sinistra, quella pronta a dividersi e a battibeccare su ogni cosa. 

"Questa è una proposta dell'Anpi”, dice Boldrini, la prima a intervenire, spiegando che si tratta una "legge semplice", che si compone di soli tre articoli che muovono “dallo studio di storici”. Si raccontano dunque le nefandezze di un periodo che inizia nel 1862 e durerà per settant'anni, dopo un intervento dell'Onu, coinvolgendo Libia, Eritrea, Etiopia e Somalia, con più di 700 mila vittime. Boldrini puntualizza che le responsabilità non sono solo del fascismo, sebbene il fenomeno si sia manifestato "con particolare ferocia nel periodo fascista". Poi se la prende con la premier Meloni che "parla di cooperazione paritaria. Il Piano Mattei circola dal primo giorno ma da allora non abbiamo visto uno straccio di documento. Mattei era partigiano, antifascista e anticolonialista", dice la dem. Che ne ha anche per Francesco Lollobrigida per aver inaugurato nel 2012 la statua di Rodolfo Graziani (ad Affile in provincia di Roma), il generale fascista considerato tra i principali responsabili del massacri del colonialismo. 

Parole, quelle di Boldrini, che vogliono smontare il messaggio degli "italiani brava gente: non è così". Invece bisogna favorire una "comprensione che ci aiuta a combattere il razzismo", conclude la deputata passando la parola a Ricciardi. "L'italia dovrebbe avere il coraggio di fare i conti con il proprio passato, con i crimini commessi. Queste cose vengono etichettate come inutili. Noi possiamo pure ignorare la storia, poi la storia arriva", dice. E allora: "Istituire una giornata del genere sarebbe importantissimo. Non ci sono nella storia i buoni da una parte e i cattivi dall'altra. La generalizzazione è l'embrione di un razzismo". 

È dunque il turno di Fratoianni. "Su questa pagina terribile della nostra storia, occorre ricostruire un dibattito pubblico", è convinto il leader di Sinistra italiana. Perché, dal suo punto di vista, la discussione in Italia "è un po' miserabile, come quella che riguarda la guerra tra Hamas e Israele. Un dibattito umiliante" . Dunque: "Questa legge non risolverà tutti i problemi ma fa un pezzo delle cose di cui abbiamo bisogno".

Il gran finale è affidato a Pagliarulo che quella statua, quella di Graziani ad Affile, vorrebbe raderla al suolo. Esordisce con un certo compiacimento: "Sono contento quando vedo insieme tante forze antifasciste unite. Spero che questa circostanza si possa ripetere", dice il presidente dei partigiani. La proposta di legge, per lui, è un modo di "illuminare pagine buie della nostra storia” ma anche "un mezzo per contrastare i doppi standard". Come quelli sulle Foibe utilizzati in particolar modo dai partiti al governo, dice il presidente Anpi. Ma qualcosa sta cambiando: "Noi avanziamo questa proposta in un tempo molto particolare. Il tempo del post colonialismo in cui sta succedendo qualcosa di nuovo". Cosa? "C'è una tensione mondiale che va verso una compiuta liberazione dal colonialismo", spiega Pagliarulo e una prova ne sarebbe anche il recente allargamento dei paesi Brics ad alcuni paesi africani. Chissà. 

La giornata scelta per la commerazione è il 19 febbraio, data di inizio dell'eccidio della popolazione civile di Addis Abeba compiuto nel 1937. Ma che l'iniziativa vada in porto è complicato. I presenti ne sono consapevoli. "Difficile che passi con questa maggioranza ma noi apriamo il tema", conclude Pagliarulo.

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