(foto Ansa)

2 agosto

Il 2 agosto a Bologna, la Fiaccolata di Palermo, le vittime di Cutro: tutte le assenze di Meloni e i rischi contestazioni

Simone Canettieri

La premier non parteciperà al ricordo dell'attentato alla stazione di Bologna. Nelle scorse settimane aveva già disertato la fiaccolata a Palermo (e l'incontro con i famigliari delle vittime a Cutro)

La domanda precede qualsiasi appunto: “Vi ricordate di un premier presente alla commemorazione della strage di Bologna?”, chiedono da Fratelli d’Italia a proposito dell’assenza di Giorgia Meloni alla cerimonia di questa mattina (per il governo ci sarà il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi). Come tutti gli anni questo 2 agosto a Bologna sarà accompagnato dalle contestazioni delle famiglie delle vittime. Intanto è intenzione della maggioranza, a guida FdI, spingere sulla pubblicazione di nuovi documenti coperti dal segreto di stato.

Per la strage di Bologna sono stati condannati – in via definitiva – gli ex Nar Giusva Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini. La premier dunque non ci sarà, c’è chi insinua: per evitare i fischi. Un’accusa che l’ha mandata su tutte le furie a proposito del forfait alla fiaccolata a Palermo dello scorso 19 luglio, a cui appunto non ha partecipato. Prima “per problemi di ordine pubblico”, come spiegato da Palazzo Chigi. Poi per “un precedente impegno già in agenda” (la festa della Guardia costiera a Civitavecchia). A marzo Meloni, andò a Cutro dopo la strage dei migranti per un Cdm, ma non al palazzetto di Crotone a rendere omaggio alle salme (era attesa dai centri sociali). Saranno tutte coincidenze, ma iniziano a ripetersi di frequente. Eccetto quando, lasciando prima il G7 in Giappone,  si è presentata a sorpresa con gli stivali di gomma sui luoghi dell’alluvione in Emilia Romagna, scovata “per caso” dal video di un cittadino che poi si  è scoperto essere un militante di destra.

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.