La risposta

Meloni a Palermo: "Fuggita dalla fiaccolata? Ho fatto solo la scelta più istituzionale"

La presidente del Consiglio nel capoluogo siciliano a 31 anni dall'attentato in cui morì il giudice Borsellino: "Nessun provvedimento sul concorso esterno. A Nordio consiglierei di essere più politico"

Redazione

La premier Giorgia Meloni, in visita a Palermo per le celebrazioni a 31 anni dall'attentato di via D'Amelio, dopo aver partecipato al Comitato ordine e sicurezza ha risposto ad alcune domande dei giornalisti. In primis la presidente del Consiglio si è espressa sulla sua assenza alla fiaccolata organizzata per mercoledì sera nel capoluogo siciliano. "Chi fa queste polemiche non aiuta le istituzioni. La mafia può contestare un governo che ha fatto tutto quello che andava fatto sul contrasto alla criminalità organizzata. Ma io non sono mai scappata in tutta la mia vita. Io sono un persona che si permette sempre di camminare a testa alta. Sono qui oggi e sarò qui sempre per combattere la mafia". Poi l'ulteriore precisazione: "Ho preferito fare la cosa più istituzionale che c'era".

 

Sulle dichiarazioni del ministro della Giustizia Carlo Nordio, la premier ha usato parole prudenti: "Sul concorso esterno Nordio ha risposto a una domanda, ma lui stesso ha detto che non è previsto dal programma di governo e infatti non c'è. Forse dovrebbe essere più politico". La capa del governo ha anche voluto ricordare l'impegno del'esecutivo nella lotta alle mafie. "Una risposta personale diventa un fatto quando un fatto non è, perché i fatti sono che abbiamo salvato il carcere ostativo, che abbiamo difeso la legislazione antimafia, che negli ultimi otto mesi sono stati arrestati 1.300 mafiosi. Il resto sono opinioni che non diventano fatti, e le opinioni che non diventano fatti che diventano più importanti dei fatti, questo succede quando si vuol fare una polemica pretestuosa".