Pazza proposta

Una licenza aggiuntiva a ogni tassista. Il piano del Terzo polo per raddoppiare l'offerta

Gianluca De Rosa

Gli autisti avrebbero due anni per vendere sul mercato la licenza supplementare, proteggendosi dalla diminuizione del valore generale 

Ai tassinari, una licenza in più. In regalo. Ecco il metodo per raddoppiare i taxi, ma vivere felici (senza molotov sotto palazzo Chigi). La proposta che sembra una provocazione – ma che a ben vedere potrebbe invece essere un modo intelligente per risolvere il problema – arriva dal Terzo polo. L’hanno presentata oggi durante una conferenza stampa alla Camera i parlamentari terzopolisti Luigi Marattin, Isabella De Monte e Giulia Pastorella, insieme agli avvocati Alessandro De Nicola e Andrea Bitetto.


In Italia capita a volte che per far andare giù la pillola sgradita occorra un poco di bonus, una spolverata d’incentivo, un pizzico di detrazione. A Roma, ad esempio, nella non efficientissima Ama, l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti di Roma, c’è ancora chi rimprovera a Roberto Gualtieri di aver cancellato il bonus di 200 euro per i netturbini che garantivano due giorni di lavoro tra sabato e lunedì. Durante una riunione di maggioranza un consigliere gli avrebbe detto: “Ma davvero Roberto pensi che qualcuno possa lavorare semplicemente con la paga degli straordinari?”. Per non parlare del bonus più pazzo del mondo, il 110 per cento, inventato da Giuseppe Conte. Ti do di più di quanto paghi, unico slogan per convincere gli italiani, più o meno ricchi, ad accollarsi la rogna di aggiustare le case, farle più efficienti e sicure.

Per convincere anche i tassisti che – viste le file davanti alle stazioni, il boom del turismo, le crescenti richieste di un taxi rimaste inevase – sia necessario aumentare l’offerta, serve dunque un metodo simile.

 

I tassisti non vogliono sentire parlare di nuove licenze perché hanno pagato spesso le loro cifre spropositate. Adesso hanno un valore patrimoniale enorme (nelle principali città italiane si superano abbondantemente i 100 mila euro ). Un Tfr con i fiocchi. Succede dunque, come raccontava oggi il deputato di + Europa Riccardo Magi, che alcuni finiscano persino col negare l’evidenza di una domanda diventata decisamente superiore all’offerta: “Oggi un tassista mi ha detto ‘ormai tutti si sono messi in testa che vogliono prendere il taxi’“”. Ma il problema c’è. Lo sa persino il ministro dei Trasporti e segretario della Lega Matteo Salvini. Anche lui – che quando i tassisti arrivarono per protesta quasi fin sotto palazzo Chigi contro il governo Draghi, decise di sostenere loro invece del presidente del Consiglio che aveva anche la fiducia della Lega – si è messo in testa di aumentare le licenze, ma è a caccia di una ricompensa da offrire alla categoria. Gli indennizzi però costerebbero troppo alle casse dello Stato.  Ecco dunque che l’incentivo giusto glielo ha offerto il Terzo polo. In questo caso però, ci troviamo di fronte a un bonus liberale che segue dunque un principio liberalissimo: non sottrarre neppure un euro alle “tasche dei cittadini”.

 

“Per noi liberali – ammetteva oggi durante la conferenza stampa l’avvocato Alessandro De Nicola – l’ideale sarebbe passare a un regime autorizzatorio, permettendo a chiunque ha la patente e possiede un auto di iniziare a fare il tassista, ma il meglio è nemico del bene: chi ha una licenza oggi l’ha effettivamente pagata moltissimo, senza un ristoro i tassisti metterebbero a ferro e fuoco le città”. L’idea è questa. A ogni titolare di una licenza sarà regalata una licenza supplementare, che potrà poi essere rivenduta su piattaforma informatica istituita dall’Autorità di regolazione dei trasporti a un costo stabilito sul mercato. In questo modo gli attuali tassisti riceveranno un importo che potrà compensarli dall’eventuale diminuzione del flusso dei ricavi conseguente alla maggiore concorrenza e soprattutto dalla diminuzione del valore della licenza. E se decideranno di non venderla? Impossibile. Per farlo i tassisti avranno due anni, superati i quali la licenza tornerà al comune che l’ha emessa per essere venduta. 


 La proposta del Terzo polo prevede che possa acquistare la licenza sulla piattaforma chiunque abbia compiuto 25 anni, con la patente da almeno cinque anni e senza condanne definitive per reati colposi o reati commessi alla guida per uso di alcol o droghe. Inoltre, le tariffe, in base alla proposta di legge, dovranno essere flessibili, ma con un tetto massimo, e potranno prevedere specifiche agevolazioni. Infine, un punto che ai tassisti non piacerà di certo: la cancellazione per gli Ncc l’obbligo di rientrare in rimessa dopo ogni servizio. Calenda ha offerto il progetto di legge agli altri partiti: “E’ una proposta seria e pragmatica che mira ad aumentare la quantità di licenze e liberalizzare le tariffe, senza danneggiare la categoria. Ci auguriamo che venga condivisa anche dalle altre forze politiche”.

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