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processo all'ex premir

Conte a Bruxelles dai Verdi: tre ore di interrogatorio per valutare l'ingresso del M5s

Simone Canettieri

Il capo dei 5s nella capitale belga per trovare nuove sponde europee. L'obiettivo è sfuggire all'effetto Schlein. Ma non sarà facile farsi accettare da un gruppo che su guerra e questioni energetiche ha visioni diametralmente opposte

“Ora lo dobbiamo digerire e discutere”, dice il co-presidente dei Verdi, Philippe Lamberts. Ce l’ha con Giuseppe Conte, piombato a Bruxelles in cerca di una casa in Europa per il M5s. Il capo dei grillini è stato interrogato per quasi tre ore dagli eurodeputati. Una sorta di processo alle intenzioni (politiche) dell’ex premier. Le porte non gli sono state subito spalancate, anzi. I Grünen tedeschi per esempio sulla guerra hanno posizioni diametrali rispetto ai grillini: sono a favore dell’invio delle armi a Kyiv. Stesso discorso sul nucleare, i rigassificatori e il carbone. Due approcci totalmente differenti. “Il dialogo è stato lungo e sostanziale”, ha aggiunto infatti Lamberts. “Siamo, a quanto pare, un gruppo politico molto attrattivo e che ci siano persone che vogliono aderire al nostro gruppo. Noi lottiamo per idee verdi e progressiste per tutta l’Europa. Dopo questo incontro avremo una riunione per la valutazione che partirà la prossima settimana per decidere ogni passo successivo”, è stata la chiosa dell'altro co-presidente del gruppo Terry Reintke.

La decisione dunque non è stata ancora presa. Conte – che ha incontrato a lungo anche la presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola – ha ribaltato il punto di vista. “Se ci sono buone prospettive per un ingresso del M5S nei Verdi? Questo va chiesto a quelli che mi hanno preceduto. Dal nostro punto di vista c’è la volontà, c’è la disponibilità a confrontarsi e ci fa piacere quindi che prosegua questo processo”. In questa fase, come non mai, Conte ha bisogno di essere operativo e in movimento per evitare che l’effetto Schlein continui a erodergli consensi nei sondaggi. Sabato scorso a Firenze, alla manifestazione antifascista, sembra essere ritornato dalle parti del Pd, a scapito del M5s. Ecco perché cercherà di mettere la neo segretaria davanti a dossier spinosi: guerra e ambiente, per esempio. Posizioni che però in Europa, anche fra i Verdi, sono molto più pragmatiche. Nel dubbio Conte ha rimarcato che adesso con lui il M5s ha un nuovo corso. 

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.