(foto Ansa)

sorpasso consolidato

Sondaggi, FdI stabile primo partito. Calano ancora Pd e Lega

Redazione

La rilevazione Swg per il Tg La7: Meloni ancora in testa alle intenzioni di voto. Mentre Salvini arranca e perde altri due decimali. A oggi nessun referendum raggiungerebbe il quorum

Fratelli d'Italia si conferma in testa alle intenzioni di voto degli italiani. Mentre subito dopo sia il Pd che la Lega perdono consensi rispetto anche solo alla scorsa settimana. Secondo un sondaggio realizzato da Swg per il Tg La7, quindi, si consolida e stabilizza il primato di Giorgia Meloni. Sette giorni fa era accreditata del 21,4 per cento dei consensi, oggi raccoglie la stessa percentuale. Ma il margine sul secondo partito, il Pd, si allarga. Perché i dem nello stesso intervallo perdono lo 0,4 per cento fermandosi al 20,7 per cento. Rispetto a due settimane fa, quindi, Letta ha perso quasi un punto percentuale (lo 0,8 precisamente). Questo nonostante il segretario dem abbia riconosciuto la rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale come un successo dei suoi

L'altro dato rilevante è il calo continuato e progressivo della Lega di Matteo Salvini: negli ultimi sette giorni le intenzioni di voto si contraggono dello 0,2 per cento e adesso il Carroccio si trova per la prima volta sotto il 17 per cento (16,8). A riprova della rilevazione di qualche settimana secondo cui, oramai, per gli italiani è la Meloni la nuova leader del centrodestra. Mentre nello stesso tempo il M5s,  ancora esposto al rischio di vedere i suoi vertici decapitati dalla decisione del tribunale di Napoli, cresce dello 0,3 per cento (si issa al 13,1). Tra gli altri Forza Italia perde lo 0,2 e si ferma al 7,8 per cento. Mentre Azione di Carlo Calenda, che si è appena ritrovato per il primo congresso nazionale, in accoppiata con Più Europa raggiunge il 5,1 per cento (con una crescita dello 0,4). Sia Italia viva che Sinistra italiana sono poco sopra il 2 per cento. 

Questo almeno è il quadro delle intenzioni di voto. Perché poi il sondaggio si concentra su un altro dei focus politici più attuali, e cioè la partita referendaria. Tra i quesiti ammessi c'è una larga maggioranza di favorevoli a quello sulla separazione delle carriere dei magistrati (64 per cento sì, 15 per cento no), moderatamente favorevole alla riforma per l'elezione del Csm (33 per cento si, 23 per cento no). Mentre la maggioranza degli italiani è sfavorevole sia a rivedere la legge Severino (66 per cento di contrari) che a rendere più stringenti le regole per richiedere la custodia cautelare (il 46 per cento dice no all'oggetto del quesito). In ogni caso nessuno dei quesiti ammessi a oggi raggiungerebbe il quorum del 50 per cento più uno dei votanti necessari perché il voto sia considerato valido. 

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