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Il Ft su Draghi ci ripensa: "Meglio al Quirinale per portare avanti il suo lavoro"

Redazione

Il quotidiano londinese, prima molto scettico sull'elezione del premier, ora dice: "In caso di elezioni meglio averlo alla presidenza, dove avrebbe poteri e moral suasion per mantenere il paese in carreggiata"

Il Financial Times era stato tra i più autorevoli giornali internazionali a sostenere che fosse preferibile, per Mario Draghi e per l'Italia, che il premier restasse a Palazzo Chigi. Una tesi discussa e propugnata solo lo scorso dicembre. Ma l'imminenza delle votazioni per il nuovo presidente della Repubblica, al via da lunedì prossimo, ha convinto il quotidiano londinese a un sostanzioso ripensamento. "Uno spostamento alla presidenza sembra il miglior modo per continuare il buon lavoro", spiega il Ft in un editoriale. Che ricostruisce piuttosto nel dettaglio l'intricata partita del Quirinale.

"La caccia a un nuovo presidente ha scatenato turbolenze politiche che stanno destabilizzando il governo", si legge nel pezzo. "Alcuni dei 1009 grandi elettori che sceglieranno il nuovo capo dello stato attraverso uno scrutinio segreto non vogliono Draghi, sia perché hanno paura che possa acquisire troppo potere nel suo ruolo. Sia perché il suo spostamento potrebbe innescare elezioni anticipate e perderebbero il loro seggio. Ma la mancanza di candidati accettabili da tutti gli schieramenti potrebbe risultare così divisiva da immobilizzare l'unità del governo o persino farlo cadere. La candidatura polarizzante dell'ex primo ministro Silvio Berlusconi, a cui manca integrità per svolgere il ruolo, ne è un esempio". Da qui, come argomenta in seguito il quotidiano economico della City, "il risultato peggiore sarebbero elezioni anticipate che facciano deragliare le riforme italiane e il suo Recovery Plan. In queste circostanze, sarebbe meglio avere Draghi alla presidenza della Repubblica che con poteri considerevoli e una certa moral suasion potrebbe mantenere il paese in carreggiata". Piò o meno quanto sostenevamo qui sul Foglio, convinti che avere Draghi per sette anni fosse meglio che averlo per solo un'altro, e peraltro nel mezzo di un ultimo anno di legislatura che ne potrebbe logorare l'azione amministrativa.

"Progettare la sua ascesa e un premier sostitutivo che possa tenere in piedi il governo sarà difficile", aggiunge poi il Ft. "Potrebbe richiedere che ulteriori pesi grossi dei partiti entrino a far parte dell'esecutivo. Tutti i maggiori partiti a eccezione di Fratelli d'Italia hanno firmato un contratto con l'Unione Europea quando hanno sottoscritto il Recovery Plan. Ora devono prendersene la paternità". Questo sarà tutto da vedere. 

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