Sulla quarantena dei migranti i consulenti del governo smentiscono il governo
Lamorgese va a caccia di una seconda nave dove stipare gli sbarcati ma per Walter Ricciardi "tenere tutti a bordo di una nave è rischioso". Per non parlare dei costi
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Il governo va alla ricerca di altre navi quarantena per i migranti che sbarcano sulle coste italiane, ma gli stessi consulenti del ministero della Salute avanzano dubbi sull'efficacia e sull'opportunità di un simile sistema di prevenzione. Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza e professore ordinario d'Igiene e Medicina preventiva alla Cattolica di Milano, dice al Foglio che “la quarantena sarebbe meglio farla a terra”. Una tesi che però non sembra essere condivisa dal Viminale e dal resto dell'esecutivo, preoccupato a trovare risposte da dare alle proteste dei sindaci siciliani e calabresi. A Roccella Ionica, 28 migranti sbarcati sono risultati positivi al coronavirus e ad Amantea alcune decine di cittadini sono scese in strada per protestare contro il trasferimento di un gruppo di migranti nel paese. E allora, la governatrice Jole Santelli ha deciso di intervenire e ieri ha scritto al premier Giuseppe Conte chiedendo misure straordinarie per la gestione delle persone sbarcate e infette da Covid-19. “L’unica soluzione in grado di evitare pericoli per la salute della popolazione calabrese – ha scritto la presidente della regione – non può che essere quella di procedere alla requisizione di unità navali, da dislocare davanti alle coste della regione italiane maggiormente interessate dagli sbarchi, a bordo delle quali potranno essere svolti i controlli sanitari sugli immigrati e potrà essere assicurata, in caso di positività, l'effettuazione del periodo di quarantena obbligatoria”.
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- Luca Gambardella
Sono nato a Latina nel 1985. Sangue siciliano. Per dimenticare Littoria sono fuggito a Venezia per giocare a fare il marinaio alla scuola militare "Morosini". Laurea in Scienze internazionali e diplomatiche a Gorizia. Ho vissuto a Damasco per studiare arabo. Nel 2012 sono andato in Egitto e ho iniziato a scrivere di Medio Oriente e immigrazione come freelance. Dal 2014 lavoro al Foglio.