
Giuseppe Conte e Luigi Di Maio (foto LaPresse)
I somarelli di Gribbels erano guappi di cartone. Godetevi lo spettacolo
Alla fine dei conti le nostre paure sono state ridimensionate. Il M5s non ha fatto i danni promessi, o almeno non tutti, e vivacchia bene o male in un governo e in un contesto istituzionale che ha condotto le cose in modo abbastanza rassicurante
-
Conte, il mago Oronzo
-
C'è la pandemia e i grillini hanno scoperto che i vaccini servono. Benvenuti
-
Italia in ordine sparso
-
Il grande spettacolo della terra pro-Mes
-
Il peccato originale e il miracolo
-
Logoramento letale
-
L'altra Lega è ora che venga allo scoperto
-
L'insidia della sfida populista: il caso italiano
-
Uno vale nessuno: il M5s e lo show dell'oligarchia spacciata per nuova democrazia
-
Il test di realtà per gli autocrati
Le cose cambiano: in tempi di Immuni, la App che ci seguirà al cesso per vedere se per caso non abbiamo incontrato il ragionier Corona fa impallidire la già orwelliana Casaleggio Associati, il sistema Covid-19 ha già sostituito la piattaforma Rousseau e l’ormai familiare Dpcm ha rimpiazzato la democrazia diretta, e in fondo non solo quella; la questione del deficit al 2,4 per cento, enorme scandalo del balcone 2018, per la verità non aveva prodotto scassinamenti di scatole di tonno, ma ora quel numero ballerino (2,4 o 2,04?) fa ridere, siamo su una via lastricata di deficit stellari, debiti e buone intenzioni di cura e ricostruzione; il reddito di cittadinanza fu devastazione demagogica dell’emulazione nel mercato del lavoro e di politiche sociali non improvvisate, ma impallidisce di fronte al fiume necessario di sussidi e bonus; la dialettica conflittuale tra mercato e stato resta in piedi, ma i suoi termini sembrano cambiati in non piccola misura, con la necessità pubblica di risollevare gran parte del settore privato; l’opposizione alle infrastrutture è solo un ricordo, bisognerà traforare parecchio e cementare il cementabile, con la riserva delle buone maniere ambientali, per combattere frane, esondazioni, impacci e obblighi di manutenzione di ogni genere, e di impedire la depressione conseguente all’epidemia. L’elenco potrebbe continuare, ché c’è da dire anche in merito all’immigrazione e alle sanatorie per procurarci pomodori e frutta senza lasciarli marcire, ma finisce qui. Il ragionamento politico correlato si svolge da solo.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitaleLe inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioniOPPURE
-
- Giuliano Ferrara Fondatore
"Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.