Fornero non conosce Cicciogamer ma è certa che Nuzzi non conosce le pensioni

Carmelo Caruso

I cavoli a merenda dei talk-show. I giornalisti che salgono in cattedra spezzando la logica, non solo il discorso. Intervista all’ex ministro

Cara professoressa Fornero, con le ronde sotto casa sua, a San Carlo Canavese, hanno provato a spaventarla, poi a minacciarla e infine aggredire la sua riforma. Almeno con lei non ce l’hanno fatta. Ma ritentano. Gli stessi che maneggiano la disperazione degli italiani compiono un nuovo salto. E’ con la domanda sconclusionata che, nei talk show, cercano adesso di colpirla. “Se mi chiede se ho provato amarezza le rispondo di sì. E non tanto per la domanda stupida, ma per il paese che credo abbia bisogno di dibattere civilmente e con competenza. Quella sera ho compreso che questo sta diventando un paese dove viene data la parola ai professionisti delle tossine, ai tuttologi che non sanno niente. E’ un episodio che mi ha segnata”.

 

Ricordiamo. Martedì sera, alla trasmissione DiMartedì, su La7, il giornalista Gianluigi Nuzzi non ha spezzato il filo del discorso, ma quello della logica. Mentre lei ragionava di giovani e pensioni, Nuzzi ha formulato la domanda che disarma, quella stramba che aggira il senso: “Lei conosce Cicciogamer?”. “Ero in collegamento da Bruxelles. In condizioni difficili. Per mantenere il collegamento abbiamo tenuto anche le finestre aperte. Faceva freddo. Ho accettato di parlare e non me ne pento, ma è vero che sono rimasta stupita di fronte a una domanda tanto banale e che c’entrava, una volta si diceva, come i cavoli a merenda”.

 

Cicciogamer è Mirko Alessandrini, uno youtuber di trent’anni e non conoscerlo non è certo una colpa, ma solo il maldestro tentativo del giornalista di dimostrare che la Fornero non parla la lingua dei giovani. “E senza saperlo quel giornalista è caduto nella settimana sbagliata. Vengo invitata da associazioni di giovani e sono proprio loro che non smettono di ascoltarmi e spronarmi a continuare. In questi giorni sono stata a Torino, Modena, Padova, Venezia, Trieste. Domani sarò ad Asolo e sabato a Bologna. E, sia chiaro, a ogni incontro non tengo delle lezioni, ma cerco soltanto di dialogare. Non esiste solo la crescita economica, ma anche quella civile”.

 

E infatti sulla cattedra è salito Nuzzi per l’occasione non esperto di sistemi pensionistici ma di disturbo. “Il tono saccente lo aveva lui. Io non conoscevo Cicciogamer ma sono certa che lui non conosce le pensioni. Eccetto la sua. Non è possibile che su un argomento così complesso si facciano affermazioni tanto improprie”. Anche i giovani l’hanno scagionata sul web. E’ vero che la sostengono e le scrivono? “Da quella sera non smetto di ricevere messaggi da parte loro. Mi scrivono che in Italia si parla tanto di giovani, ma pochi sono quelli che parlano con i giovani. Io lo faccio e sono felice. Non mi stanco. Vede, i giovani non sono stupidi”.

 

E sono quelli che difendono la sua riforma mentre i padri, ma non tutti, quelli che vogliono abolirla. “Ma anche i padri hanno cominciato a comprendere che le pensioni sono contratti tra generazioni. Le promesse pensionistiche sono un debito per le generazioni future. Si è fatto a gara a demolire la mia riforma senza capire che una riforma deve vivere nella società. Quella riforma è stata scritta in venti giorni per l’emergenza. Sicuramente era ed è migliorabile. Purtroppo la politica, la stessa che si è fatta grazie a quell’esperienza di governo una nuova reputazione, ha provato soltanto a denigrare e mai chiesto davvero come migliorarla. Io però non smetto di pensare che la riforma aveva buoni fondamenti”.

 

In verità continua anche a difenderla e ovunque. Si può confutare perfino la stupidaggine? “E’ necessario. Ci sono giornalisti che vivono di livore e che si sono dati come mestiere quello di fare crescere il risentimento. Ma il risentimento è una brutta cosa. Io non l’ho mai provato. Sono disturbatori per contratto e francamente non posso più accettare di confrontarmi con loro. Non voglio farmi contagiare”. Come tutti noi, immaginiamo che pure lei abbia voluto sapere chi fosse Cicciogamer. “Di più. Ho già sottoposto un test ai miei nipotini. Mi hanno risposto che non lo conoscevano. Insomma, anche loro sono dalla mia parte”.

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