Matteo Salvini (LaPresse)

Sbloccare l'Italia cancellando l'ultimo anno

Redazione

La Lega e le leggi che andrebbero cancellate prima di occuparsi di nuove leggi

Subito dopo i risultati delle europee Matteo Salvini si era mostrato conciliante: “Nulla cambia per il governo, rimettiamoci a lavorare, ci pagano per questo”. Nel giro di un paio d’ore ha iniziato una nuova campagna elettorale contro gli alleati grillini nel panico e contro l’esecutivo: “Basta con i no. O cambia tutto oppure…”. Oppure, sottinteso (finora), ce ne andiamo: via il governo, tutti di nuovo alle urne per dare alle Lega la premiership che merita. In politica tutto ci sta, ma la disinvoltura con la quale Salvini passa dal “nulla cambia” al “cambio tutto” è pari a quella con la quale vuol far dimenticare che in questo anno al governo c’è stato pure lui.

 

Se la variazione acquisita del pil è nulla per quest’anno e l’Istat ha rivisto al ribasso (da più 0,2 a più 0,1) la crescita nel primo trimestre è solo colpa dei grillozzi? Se 600 cantieri sono ancora bloccati è soltanto a causa degli esami costi-benefici grillini? Non è stato approvato per ben due volte un decreto che si chiama sblocca cantieri? Che il codice degli appalti, nato con le migliori intenzioni, si è trasformato in ostruzionismo burocratico, Salvini se ne accorge solo ora? Fino a pochi giorni fa aveva alle Infrastrutture due sottosegretari super potenti, Armando Siri ed Edoardo Rixi: non informavano il capo? I misfatti contro il lavoro targati 5s, dal decreto dignità al reddito di cittadinanza, non portano pure la controfirma della Lega? Le irreali promesse di crescita mentre il paese si bloccava non sono state sottoscritte da tutta la maggioranza? E oggi ripromettere una flat tax tanto bella quanto impossibile non è, delle due l’una, o irresponsabile o una presa in giro?

  

Ieri sul Foglio il presidente di Assolombarda Carlo Bonomi ha detto che l’Italia per ritrovare credibilità dovrebbe cancellare buona parte di ciò che il governo ha fatto negli ultimi dodici mesi. Se vogliamo, allora, eccolo il vero bluff di Salvini: avere governato un anno con i 5 stelle, avere sottoscritto un surreale contratto di governo, e volere fare credere che stava da tutt’altra parte. Magari all’opposizione. Un vincitore sì, di consensi, ma perdente in termini di risultati.

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