La svolta di Franceschini agita il Pd: “Non possiamo far nascere un governo Lega-M5s"

David Allegranti

Il ministro dei Beni culturali all'assemblea dei gruppi parlamentari democratici: “Dobbiamo evitarlo, anche se ci conviene”

Roma. È in corso l’assemblea dei parlamentari del Pd, dove si discute della linea da prendere in vista del secondo turno di consultazioni giovedì al Quirinale. Pochi minuti fa ha preso la parola Dario Franceschini, capo dell’ala dialogante del Pd, disponibile a rinunciare alla strategia aventiniana lanciata da Matteo Renzi. “Non possiamo augurarci che facciano un governo Salvini-Di Maio. Dobbiamo evitare la nascita di quel governo, anche se ci conviene”, ha detto l’ex ministro dei Beni culturali. Parole che riaprono lo scontro tra chi vuole e chiede il dialogo con il M5s e chi invece insiste sulla necessità di rimanere all'opposizione. 

 

Non a caso, dopo poche ore, al fianco di Franceschini si schiera Andrea Orlando: “La votazione della direzione va messa in discussione. Era documento ambiguo. Ha ragione Franceschini sul giudizio sul M5s”.

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  • David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.