Matteo Salvini (foto LaPresse)

Un giudice deciderà se la Lega è compatibile col Cristianesimo

Antonio Gurrado

Dopo la denuncia di Salvini, un prete ottantenne di Mariano Comense andrà a processo per aver detto durante un'omelia che il Carroccio non è cristiano

Per capire se la Lega è davvero cristiana o soltanto ipocrita, bisogna seguire il processo a un prete ottantenne di Mariano Comense. Due anni fa don Vigorelli era stato denunciato da Matteo Salvini per avere detto, durante un’omelia, che il leghismo è incompatibile col Cristianesimo; nello specifico, stava commentando il versetto evangelico “Ero straniero e mi avete accolto”. Ieri la richiesta di archiviazione della denuncia è stata respinta e il sacerdote andrà a processo, quindi scopriremo se la Lega è cristiana o meno. Non perché la sentenza stabilirà se l’aut aut di don Vigorelli fosse in effetti compatibile con la dottrina cattolica: anzi, solo in un paese matto come il nostro si può consentire a un giudice di processare un sacerdote per la sua predica. Né perché magari Salvini deciderà di ritirare la denuncia: gesto che magari sarebbe interpretato più come opportunismo che come misericordia. Il vero discrimine è che la rabbia nei confronti di don Vigorelli è stata motivata sottolineando che l’attacco alla Lega era giunto “durante un’omelia, in un contesto in cui proprio non si doveva parlare di politica”. Ecco, se la Lega fosse davvero un partito cristiano dovrebbe partire dal presupposto che, se c’è un posto da cui è necessario parlare di politica, è proprio il pulpito. Altrimenti ha fatto bene a togliere la croce dallo stemma.

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