Enzo Iacopino (foto LaPresse)

Nasce la Iacopino Associati?

Redazione

L’Odg, come la Casaleggio, processa i giornalisti su ordine di Grillo

Luigi Di Maio lo convoca alla Camera e gli dice che bisogna prendere provvedimenti, poi il Sacro Blog di Beppe Grillo pubblica un post con l’elenco delle persone che danneggiano il Movimento 5 stelle e lui, attraverso il suo staff, inizia a chiamare a rapporto i dissidenti che dovranno presentare le controdeduzioni. Lui non è Casaleggio ma Enzo Iacopino, il presidente dell’Ordine dei giornalisti, che ha già convocato i giornalisti accusati di aver infangato l’immagine del M5s seguendo le vicende e le polizze della giunta Raggi a Roma. Si comprende quanto sia inutile l’Odg quando non fa nulla, ma spesso ci si rende conto di quanto sia dannoso anche se fa qualcosa: l’ultima volta che ci si ricorda di Iacopino è per una denuncia – rigettata dalla magistratura – che puntava a silenziare Barbara D’Urso. È davvero compito dell’Odg quello di muoversi per limitare la libertà di parola? Ma in parallelo alla grillizzazione dell’Odg, c’è da notare in questa vicenda la piega corporativa presa dal M5s. Una delle bandiere del Movimento era l’opposizione alle denunce per diffamazione: “La querela è un’arma da ricchi. Usata per intimidire. Per tappare la bocca – scriveva Grillo – Di solito si querela la verità, mai la menzogna. Di solito chi querela sono i politici, mai i cittadini”. Ora che i grillini sono diventati politici – “casta” a tutti gli effetti – hanno cominciato a querelare i giornalisti come e più degli altri. Tra l’altro il M5s si è presentato alle elezioni con un programma che prevede “l’abolizione dell’Ordine dei giornalisti”, un organismo “mussoliniano” che evidentemente adesso torna comodo. Non sapevano di avere così tante cose in comune, il M5s e l’Odg, ma un po’ si vedeva.