L'indimenticabile estate musicale del 1997: le canzoni che compiono 25 anni

Mariarosa Maioli

Da Barbie girl a Karma police, passando per il debutto dei Daft Punk e dei Backstreet boys, le classifiche di venticinque estati fa proponevano brani che ancora oggi ascoltiamo

Il presidente dell'Inter compra per 48 miliardi di lire Ronaldo, O fenômeno, dal Barcellona, aggiudicandosi un colpo tra i più onerosi della storia e annoverando nella rosa il futuro Pallone d'oro. Il 6 giugno gli 883 pubblicano l'album “La dura legge del gol!” di cui il principale singolo estratto detta la “Regola dell'amico”, vince il Telegatto e si aggiudica le prime posizioni delle classifiche italiane. Un solstizio promettente e fenomenale, non solo calcisticamente parlando, ma anche per le canzoni pubblicate nei tre mesi estivi del 1997, alcune delle quali sono diventate fin da subito capisaldi della musica internazionale. Mentre Tyson si gustava a morsi l'orecchio di Holyfield sul ring di Las Vegas e Gianni Versace veniva assassinato nella villa a Miami Beach il 15 luglio, nei lidi italiani le preoccupazioni erano lontane: l'unico compito era sedurre una tedesca qualsiasi sulle note dei tormentoni che in questo particolare anno non furono affatto momentanei, rimanendo ancora famosi dopo 25 anni.

   

 

Insieme agli 883 sul palco del Festivalbar cantavano anche Pino Daniele, vincitore con il suo “Che male c'è” e Alexa che con "Uh la la" scatenò le giovani generazioni di tutt'Europa. Sono anche 25 anni che “Laura non c'è”, chissà se nel frattempo Nek l'ha trovata: di certo c'è che nonostante il settimo posto a Sanremo, il Festivalbar contribuì a rilanciare il singolo del cantautore di Sassuolo, tanto che anche oggi i giovani la cantano a squarciagola.

   

 

Un'estate passata “Bailando” sulle note del brano firmato Paradisio, band belga il cui merito principale è quello di aver prodotto una hit ancora moderna: parrucca rosa e movimenti di bacino nel video un po' trash ma cornice di un ritornello indimenticabile. Eppure, nonostante "Bailando" ebbe indubbiamente seguito nell'estate italiana, non raggiunse il successo di "Barbie girl", ormai pedaggio estivo da pagare da 25 anni a questa parte. Il gruppo danese Aqua pubblicò il singolo il 14 maggio 1997 insieme al videoclip in cui i due cantanti della band rappresentavano Barbie e Ken, scatenando le querele della Mattel. L'azienda infatti aveva giudicato il testo della canzone diffamatorio, ma le cause si risolsero in favore della casa discografica e dei musicisti per il fatto che la legge americana ha considerato la canzone una parodia. Problemi giudiziari a parte, la hit raggiunse la prima posizione in 11 paesi tra cui Italia, Australia, Regno Unito e i paesi nordeuropei.

    

   

Se "Barbie girl" può godere di un successo duraturo negli anni successivi, l'estate 1997 è stata caratterizzata però da una certezza granitica in prima posizione: nessuno è riuscito a spodestare "I'll be missing you" di Puff Daddy, Faith Evans e 112, al primo posto nella Hot 100 di Billboard per 11 settimane consecutive. Ha raggiunto il numero uno in altri 15 paesi tra cui anche l'Italia, con oltre tre milioni di copie negli Stati Uniti diventando uno dei singoli più venduti di tutti i tempi. Il singolo hip hop, in memoria di Christopher "The Notorious Big" Wallace , assassinato il 9 marzo 1997, in realtà non era nulla di nuovo, potrebbero reclamare i più longevi: la canzone non è altro che una cover rimaneggiata di "Every breath you take" dei Police, canzone preferita di Big. Per questo motivo Sting, autore e cantante della band inglese, riceve il 100 per cento delle royalties. Impossibile non ricoscere la stessa melodia in entrambe le canzoni, fatto di poco conto considerando che “I'll be missing you” diventò il singolo più venduto dell'anno dietro solo a “Candle in the wind”. L'omaggio di Elton John a Lady Diana è anch'esso frutto di una cover, ma in questo caso dello stesso autore: per la morte dell'amica, il cantante inglese rimaneggiò il testo della canzone scritta nel 1973 in occasione della morte di Marylin Monroe. E da “Goodbye Norma Jean” (reale nome dell'attrice) John cantò nel 1997 “Goodbye england rose”, commuovendo tutti i presenti al funerale della principessa del Galles (tranne forse la regina Elisabetta).

   

   

Ma non è finita qui perchè l'estate 1997 ha prodotto anche alcuni dei migliori album della musica alternativa ed elettronica internazionale. I nomi, per dare un'idea sono quelli dei Depeche Mode, Oasis, The Verve, Radiohead e Daft Punk. Si poteva far finta di cantare tutto il giorno "Barbie girl" in falsetto ma i più lungimiranti (e fuori dalle righe) li immaginiamo tornare a casa dalla spiaggia e deprimersi per l'ennesimo palo della tedesca conosciuta al bar, con una base di tutto rispetto, come "Karma Police". "Ok Computer" è l'album dei Radiohead pubblicato in Regno unito il 16 giugno e considerato dalla critica come uno dei migliori album di tutti i tempi: una musica malinconica e alienante fa da base a testi sulla globalizzazione e l'anticapitalismo. Una cartolina reale del 21simo secolo che portò alla band di Thom Yorke l'immediato riconoscimento.

 

 

Tutto questo mentre Richard Ashcroft passeggiava per strada, incurante degli ostacoli: i Verve con “Bittesweet simphony” definirono l'era britpop pubblicando il singolo il 16 giugno 1997 insieme ad un videoclip vincitore di numerosi premi tra cui tre Mtv music awards. L'idea del video vuole essere un omaggio al singolo "Unfinished Sympathy" dei Massive Attack dove Richard Ashcroft, il cantante, mima il testo mentre cammina lungo un affollato marciapiede londinese, senza cambiare passo o direzione per tutto il tempo e ricongiungendosi a fine video con il resto della band. Inutile dire che la base musicale costituita dal suono del violino è ancora oggi riconoscibile anche per chi nel 1997 non era nato.

  

 

Un'altra band inglese scelse la stessa estate, precisamente il 21 agosto, per rilasciare l'album “Be here now”: gli Oasis pubblicarono il terzo album contenente brani dal calibro di "Stand by me", "Don't go away" e "All around the world". Ed è stato proprio intorno al mondo che ha cominciato a gravitare il duo francese composto da Thomas Bangalter and Guy-Manuel de Homem-Christo, o per rendere le cose più semplici i Daft Punk. Estratto dall'album "Homework", "Around the world" è il singolo in cui per sette minuti i due francesi sfoggiano le loro competenze house e dance mentre il titolo della canzone viene ripetuto 144 volte. E insieme a loro, sull'onda dell'elettronica, tornarono alla ribalta i Depeche Mode: a metà del 1996 Dave Gahan entrò in rehab e ne uscì l'anno dopo con l'album "Ultra" di cui ricordiamo i brani più famosi, "Barrel of a gun" e "It's no good". Quest'ultima soprattutto ha raggiunto la Top 10 in Finlandia, Germania, Islanda, Italia, Scozia e Regno Unito, dove ha raggiunto la posizione numero cinque. Non male come ritorno sulle scene.

  

 

Da oltreoceano risuonavano le voci puerili degli Hanson, i tre fratelli dell'Oklahoma conosciuti principalmente per il successo di MMMbop: la canzone fu nominata per due Grammy, raggiungendo la prima posizione in almeno dodici paesi, tra cui Australia, Canada, Germania, Regno Unito e Stati Uniti. Dal Regno Unito invece, l'11 agosto le radio mandarono in onda un brano che secondo i sondaggi di Rolling Stone, è considerato tra i più fastidiosi degli ultimi tempi: eppure "Tubthumping" dei Chumbawamba l'abbiamo cantata tutti almeno una volta nella vita.

 

   

Il 1997 ondeggiava tra il trash di "Bailando" alla complessità di "Karma Police" dei Radiohead: ma come in ogni estate che si rispetti, nel mezzo c'erano pure le boyband. O meglio, la boyband per ecellenza, i cinque “one direction” degli anni '90 ovvero i Backstreet Boys. Con l'album di debutto pubblicato a maggio raggiunsero il numero 4 della Billboard Hot 100 vendendo niente di meno che un milione di copie: "Everybody's (backsteet's back)" venne lanciata nelle radio il 30 giugno e divenne un vero successo per la musica, il video (sulle falsa riga di "Thriller" di Micheal Jackson) e il forte coinvolgimento dei cinque ragazzi, capaci di smuovere milioni di fan in tutto il mondo.

 

Cremino alla mano, le giovani generazioni del 1997 hanno goduto di un'estate che dal punto di vista musicale ha regalato delle note di cui già si pregustava la portata significativa. Il solstizio d'estate di 25 anni dopo non pare avere le stesse premesse del 1997: nessuna squadra italiana ha fatto il colpo di calciomercato e nessuna band danese come gli Aqua ha già mandato in tilt le radio nazionali ed europee. Senza sfociare nel pessimismo, il panorama musicale fino ad ora non sembra avere in serbo hit che potrebbero essere ricordate anche tra 25 anni. La piattezza delle proposte si evince dal primo posto delle classifiche attuali: "Running up the hill di Kate Bush, è tutt'altro che una novità, risalente al 1985 e ripescata grazie a un telefilm. 

Di più su questi argomenti: