La nave Aquarius della ong SOS Mediterranee con a bordo 378 migranti arriva al porto di Messina, il 30 marzo 2016 (foto LaPresse)

A Taranto comincia lo sbarco dei 176 migranti della Ocean Viking

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di New York Times, Nouvel Observateur, Figaro, Die Welt e Echos

La Ocean Viking sbarca i 176 profughi a Taranto, la Lega protesta
New York, 16 ott - (Agenzia Nova) - La nave battente bandiera norvegese Ocean Viking, noleggiata dalle organizzazioni non governative Medici Senza Frontiere (Msf) e SOS Méditerranée, si è diretta verso il porto di Taranto dopo che il governo ha autorizzato lo sbarco di 176 migranti. La decisione ha irritato la Lega e Matteo Salvini che ha denunciato l'apertura dei porti italiani alle ong con a bordo i migranti salvati nel Mediterraneo. L'ex ministro dell'Interno ha sottolineato anche il gran numero di migranti che arrivano senza l'aiuto delle Ong, con piccoli barchini, un fenomeno che si è ripreso nelle ultime settimane. Lunedì più di 200 migranti hanno raggiunto l'isola di Lampedusa con tre barche.
 
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Renzi e Salvini hanno rischiato grosso con il confronto televisivo
Parigi, 16 ott - (Agenzia Nova) - Il leader della Lega Matteo Salvini e l’ex presidente del Consiglio, il senatore Matteo Renzi, hanno “rischiato grosso” con il confronto televisivo andato in onda nella serata di ieri, 15 ottobre, sull’emittente televisiva “Rai 1”. Lo scrive il settimanale francese “L’Obs”, che definisce i due leader come i “principali attori del teatrino della politica italiana”. Nessuno dei due è membro del governo, ma Renzi può contare su tre ministri e il sostegno di un gruppo di 42 parlamentari, mentre Salvini continua a condurre un’opposizione aggressiva. Sebbene siano agli antipodi per le loro posizioni politiche, i due leader hanno in comune molti punti, come il loro carattere, la loro età e il loro percorso. Entrambi puntano a prendere in mano le redini dell’esecutivo italiano, anche se in passato hanno fallito a causa della loro eccessiva sicurezza. 
 
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Nel 2017 l’economia sotterranea era il 2,1 per cento del pil
Parigi, 16 ott - (Agenzia Nova) - In Italia l’economia sotterranea nel 2017 rappresentava il 2,1 per cento del pil, circa 211 miliardi di euro. Lo riferisce il quotidiano francese “Le Figaro”, riportando i dati diffusi dall’Istituto nazionale delle statistiche (Istat). Un aumento dell’1,5 per cento rispetto al 2016, quando la cifra ammontava a 207,7 miliardi di euro. Le attività non dichiarate o parzialmente dichiarate rappresentano 192 miliardi di euro, mentre le attività illegali coprono 19 miliardi di euro.
 
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Unicredit potrebbe fondare holding controllate estere in Germania
Berlino, 16 ott - (Agenzia Nova) - Unicredit avrebbe informato la Banca centrale europea (Bce) della propria intenzione di fondare una holding in Germania in cui raggruppare le sue controllate all'estero. Secondo fonti informate sui fatti, si legge sul quotidiano “Die Welt”, con questa operazione Unicredit mira a “ridurre i costi di finanziamento e proteggersi da crisi future in Italia”. Il piano, che non sarebbe ancora stato concluso, potrebbe essere presentato alla giornata degli investitori di Unicredit, il 3 dicembre prossimo. La banca trasferirebbe “le proprie attività non italiane in tutto o in parte nella nuova holding, che potrebbe essere poi quotata in borsa fino la 30 per cento”. La nuova azienda potrebbe avere sede in Germania, ma “si stanno prendendo in considerazione anche altri paesi”.
 
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Del Vecchio crea confusione in Mediobanca
Parigi, 16 ott - (Agenzia Nova) - L’imprenditore Leonardo Del Vecchio crea confusione in Mediobanca. Lo riferisce il quotidiano francese “Les Echos”, spiegando che Del Vecchio critica la gestione del gruppo dopo esserne diventato il terzo azionista con il 7 per cento del capitale, acquisito grazie a un investimento di 600 milioni di euro. Del Vecchio sembra intenzionato a rivolgersi alla Banca centrale europea per superare la soglia del 10 per cento, diventando coì “l’uomo forte” di Mediobanca. Il manager ha attaccato recentemente Alberto Nagel, amministratore delegato del gruppo, criticando le sue scelte strategiche e auspicando che “il nuovo piano industriale permetta a Mediobanca di tornare ad essere una banca di investimenti e non basi i suoi risultati unicamente su Generali”.
 
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