Codogno in quarantena (foto LaPresse)

Altre cronache dall'isolamento fisso a Codogno

Maurizio Milani

Si beve, si canta e si aspetta la fine del mondo. Milani dalla Zona Rossa

Codogno. Ieri abbiamo chiesto al prefetto di Lodi di tenerci in isolamento fisso. Tanto cosa ci manca? Alcuni bar hanno riaperto, gli alimentari ci sono, possiamo spostarci nell’area di 40 chilometri quadrati della Zona Rossa. Solo di piste ciclabili abbiamo 500 km (che bello baciarsi tra i cespugli), si fanno delle belle passeggiate a piedi, alla sera si torna stanchi e si fa una bella polenta in piazza tutti insieme. Si beve, si canta e si aspetta la fine del mondo. Purtroppo il manto della piazza ha ceduto e si è rotto in due. Tra un po’ inizieremo i bagni di sole presso il laghetto del parco Adda Sud (balneazione vietata, ma non esageriamo). I fidanzamenti tra persone distanti sono giustamente saltati, si ritorna a sposarsi con quella del cortile accanto. Lei ormai non ti guarda più con sospetto, essendo laureata in Astrofisica, si fidanza anche con il figlio del ladro del paese. Il circo che per caso si trovava a Codogno è rimasto bloccato, anche lui ha deciso di rimanere in paese fisso.

  

 

A Codogno non guardiamo più la tv, né internet, né ascoltiamo la radio, niente. Dopo avere vagato come cammelli tutto il giorno per le campagne alla sera andiamo al circo. Chiaramente non paghiamo più il bollo dell’auto. Non rispondiamo più al telefono, anche quello fisso. Ci vestiamo come a fine Ottocento. Tranne le donne, che girano vestite da donne del Sud Tirolo anziane (anche se giovani). Il 26 per cento dei cittadini stranieri che sono tra noi sono d’accordo. Abbiamo ieri chiesto l’annessione dei seguenti comuni al Vaticano: Codogno, Casalpusterlengo, San Fiorano e Santo Stefano. Fombio, Terranova Somaglia e Castelgerundo, uguale. Abbiamo aperto diverse sedi consolari qui a Codogno, una per ogni cittadino di queste nazioni. L’Onu ci ha diffidato dal farlo. La Slovenia ci appoggia.

  

 

La massima autorità della Zona Rossa si è deciso che è il reverendo di Fombio (Lodi), il quale comanda più del prefetto e dei dieci sindaci (che dispiace dirlo ma risultano decaduti). Il vescovo ha diffidato il parroco di Fombio ad assumere incarichi amministrativi, ma dal Vaticano hanno detto: aspettiamo. Anche perché Codogno sarà un laboratorio di quello che diventerà l’Italia: tutto il potere al Santo Padre.

  

 

Camera e Senato rimangono così. Anche il governo nazionale. Però la Repubblica cambia nome, da “parlamentare” a Repubblica Cattolica Italiana. Voglio vedere se i due miliardi di cattolici nel mondo non vengono più in Italia come turisti, oppure se le merci italiane non sono più gradite. Non possono: hanno la bolla papale e quindi chi le rifiuta viene scomunicato (poi vediamo caso per caso).

 

Nei dieci comuni della Zona Rossa saranno aperti già da oggi venti seminari per la formazione di sacerdoti (corso di studi abbastanza veloce, c’è bisogno subito). La cosa diventerà nazionale, per cui ci sarà un’esplosione di vocazioni religiose. L’Italia è il Vaticano e il Vaticano è l’Italia, il centro del cristianesimo. La Zona Rossa sarà meta di pellegrinaggi e con i proventi dei fedeli come a San Giovanni Rotondo costruiremo il più grande e attrezzato ospedale d’Europa (per cui del mondo). Baseremo tutta l’economia italiana sulla religione cattolica, la nostra lingua verrà insegnata in tutte le scuole del mondo e il Papa sarà il sesto membro permanente dell’Onu. Per cui, riassumendo: tutta la crisi del virus in mano allo stato pontificio, si ritorna al Papa Re, che è la forma più giusta di governo per farsi rispettare all’estero. La cattolicissima Spagna, la Francia, le Filippine, la Polonia e decine di altre nazioni faranno quello che dice il Papa. Sia Benedetto sia Francesco, che per me sono in carica entrambi. W la Zona Rossa, W il Vaticano, W la Conferenza episcopale dei duecento paesi cattolici al mondo. Trump si converte al cattolicesimo da oggi. Putin è cristiano e ci basta.

 

P. S. Per cortesia, qualcuno dica alla Fao di smetterla di sbatterci giù zucchero e farina da quegli elicotteri militari (a doppio rotore), spaventano i nostri magnifici fagiani. Non abbiamo bisogno di niente, abbiamo tutto.

 

P. P. S. Per quei pochi che volessero uscire dalla Zona Rossa di quarantena, vedere sito del Foglio con mappe delle zone nella boscaglia non isolate che escono a Reggio Emilia. Sono disponibile come passeur per 250 euro a viaggio. Si parte appena c’è buio. Nel caso veniate catturati non fate il mio nome. Anzi, sì: sarei costretto a fare il falso pentito e tirare in mezzo gente che non c’entra niente.

  

 

A proposito, il primo del mese le pensioni in Zona Rossa le pagano? O dobbiamo assaltare le Poste e Telegrafo? E’ un attimo tirare nella vetrata dell’ufficio pubblico una panchina di arredo urbano. Dispiace dirlo però.

 

Inutile dire che la Borsa valori di Milano passa sotto il controllo dello stato pontificio, così come la Banca d’Italia, il Csm e l’Ordine dei giornalisti (vedere elenco sul sito del Foglio). Le nomine negli enti pubblici competono al vescovo della provincia e al comandante generale dell’Arma dei carabinieri, che diventa gendarmeria vaticana. Per il resto rimane tutto uguale, tranne la legge sulla prescrizione che viene rimessa da oggi. Da ieri nei dieci comuni della Red Zone sventola la bandiera dello stato pontificio. Abbiamo molto apprezzato il sindaco di Gorgonzola (Mi) che è venuto al Check point Charly a portare la solidarietà della sua città e un cesto di prodotti tipici.

 

Oggi abbiamo fatto i referendum come in Crimea: ci siamo annessi alla Russia, adottiamo il rublo e l’ora di Mosca quindi adesso sono le 11.35. Qualcuno può dire alla Monica di Bertonico (Lodi) che la amo?

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