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Un foglio internazionale

La lunga storia della guerra agli ebrei

Hitler perse il conflitto mondiale per la sua ossessione di distruggere il popolo d’Israele. Oggi potrebbero fare la stessa fine i piani antioccidentali dell’Iran

La Seconda guerra mondiale fu anche ‘la guerra contro gli ebrei’. Questo era il titolo del libro di Lucy Dawidowicz del 1975. Ma i nazisti si sforzarono di nascondere il fatto che il loro obiettivo era lo sterminio fisico delle comunità ebraiche europee”. Così Clifford D. May, fondatore e presidente della Foundation for Defense of Democracies (FDD), sul Washington Times. “Ad esempio, dissero agli osservatori internazionali che il campo di concentramento di Theresienstadt, nell’attuale Repubblica Ceca, era una ‘città termale’ per ebrei anziani. Questo era allora, così è adesso: i governanti iraniani hanno giurato ‘Morte a Israele’ sin dalla Rivoluzione islamica del 1979. E i terroristi di Hamas che hanno invaso Israele il 7 ottobre – alleati e pedine di Teheran – sono orgogliosamente genocidi. Una registrazione video compilata dalle Forze di difesa israeliane e proiettata per i giornalisti mostra un giovane invasore di Gaza che racconta alla sua famiglia tramite cellulare: ‘Ho ucciso 10 ebrei con le mie stesse mani!’. Le truppe dell’IDF stanno ora cercando a Gaza questi assassini, stupratori e rapitori di bambini, così come centinaia di ostaggi civili. I soldati israeliani sono stati addestrati a fare tutto il possibile per risparmiare gli abitanti di Gaza che non vogliono combattere per Hamas. Ma sapete chi è ansioso di vedere i civili di Gaza morti per le strade? Ismail Haniyeh, leader di Hamas. ‘Abbiamo bisogno del sangue delle donne, dei bambini e degli anziani di Gaza per risvegliare il nostro spirito rivoluzionario’, ha dichiarato dal Qatar, il cui governo lo ospita. ‘Hamas è l’unico esercito nella storia che ha pianificato deliberatamente le sue operazioni per far uccidere i propri civili dal nemico’, osserva il colonnello in pensione dell’esercito britannico Richard Kemp. ‘Tutta la sua strategia si basa su questo’. E si tratta di una strategia efficace, a giudicare dalle folle che da Londra a Sydney a New York hanno applaudito il massacro degli ebrei e l’uso dei morti palestinesi a scopo propagandistico. Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha scusato i crimini di guerra di Hamas, affermando che i palestinesi hanno sofferto a causa dell’‘occupazione’, anche se dovrebbe sapere che gli israeliani si sono ritirati da Gaza due decenni fa. Dovrebbe anche sapere che le soluzioni a due stati – ovvero che entrambe le parti accettano compromessi e coesistenza pacifica – sono state respinte dai leader palestinesi nel 1937, 1947, 2000, 2001 e 2008.

La Carta di Hamas articola un principio: agli infedeli non può essere consentito l’autogoverno sulle terre conquistate dagli eserciti musulmani in nessun momento della storia. La Carta aggiunge che ‘non esiste soluzione alla questione palestinese se non attraverso la jihad’. Dal 2007, dopo aver vinto una guerra civile contro Fatah, il suo principale rivale, Hamas governa Gaza, senza tollerare alcun dissenso. Gli israeliani hanno cercato di impedire loro di importare armi (senza successo, a quanto pare) fornendo allo stesso tempo elettricità, acqua e altri beni umanitari. Anche dopo le atrocità del 7 ottobre e la guerra che ne è seguita – con i razzi che continuano a essere lanciati da Gaza ogni giorno – la ‘comunità internazionale’ insiste sul fatto che Hamas ha diritto all’aiuto di Israele. Anche se non sappiamo come finirà questa guerra, possiamo prevedere che gli abitanti di Gaza si troveranno in condizioni molto peggiori – e questo sarà grazie ad Hamas, che pagherà un prezzo altissimo, e ai governanti iraniani che non se lo aspettano. Tra le principali rivelazioni contenute nel libro di Lucy Dawidowicz c’è che l’ossessione di Hitler per l’assassinio degli ebrei divenne dannosa per il suo interesse strategico più ampio: non essere sconfitto dagli Alleati. I treni che avrebbero potuto trasportare le truppe tedesche in battaglia furono invece utilizzati per mandare gli ebrei nei campi di sterminio. Gli ebrei che avrebbero potuto essere impiegati come lavoratori schiavi furono invece mandati nelle camere a gas. Israele ha osservato come Teheran abbia trasformato il Libano in una satrapia impoverita, abbia inviato coloni sciiti stranieri per sostituire gli arabi sunniti in Siria, abbia utilizzato le milizie sciite per conquistare l’Iraq e i ribelli Houthi nello Yemen. Allo stesso tempo, i governanti iraniani hanno acceso un ‘anello di fuoco’ attorno a Israele, sostenendo, addestrando e armando gruppi terroristici anti-israeliani lungo tutti i confini di Israele e le linee armistiziali. Gli israeliani ora vedono questi sviluppi attraverso una lente diversa.

Potrebbe la guerra di Teheran contro gli ebrei, la sua determinazione nel realizzare una ‘soluzione finale’ al ‘problema israeliano’ – i nazisti lo chiamavano ‘problema ebraico’ – minare il suo interesse strategico nella costruzione dell’impero? Sarebbe un buon risultato per il medio oriente e il popolo oppresso dell’Iran. E per gli americani, ovviamente. Perché l’obiettivo a lungo termine dei jihadisti di Teheran è ed è sempre stato ‘Morte all’America!’, anche se capiscono che Costantinopoli non fu distrutta in un giorno”.