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Appello al mondo: fermati per otto giorni, il tempo di ritornare

Micol Flammini

Lo dico sempre, dico che spegnerò il telefono, dico che non guarderò i giornali, lo giuro. Ma il mondo va avanti in fretta, senza di me

Cara Annalena, quest’estate è stata troppo breve, come tutte le estati, il mare l’ho visto troppo poco e io, senza mare, mi sento invecchiare. Recupererò tra otto giorni e troppe ore e ancora troppi minuti, poi partirò per un’isola in cui spero di non incontrare nessuno, di non capire la lingua del posto, di non sentire mai squillare il telefono e di non sapere nulla di quel che accade nel mondo. Lo dico sempre, ogni volta che parto, anche se questa sarà davvero la prima volta che andrò su un’isola che non sarà proprio deserta, ma quasi. Lo dico sempre, dico che spegnerò il telefono, dico che non guarderò i giornali, lo giuro. Dico che al massimo sbircerò qualche titolo. Dico che leggerò solo libri e preferibilmente libri che non abbiano nulla a che fare con il Novecento e neppure con il futuro. Io in vacanza voglio andarci con il passato! Poi arriva sempre un senso di fastidio. Succede che mi accorgo, di solito per colpa di Twitter, che il mondo sta andando avanti in fretta, e senza di me. Questo finisce sempre per interrompere quella pace già irrequieta. Ecco, quest’anno vorrei che non accadesse. Faccio una proposta al mondo, alle nazioni, alla storia, ai leader e anche alle loro First Lady – come erano belle le First Lady tutte in vacanza a Biarritz – vi prego, quando io sarò in vacanza, tra otto giorni e troppe ore e ancora troppi minuti, quando io partirò per un’isola deserta, quando io cercherò di stare immobile, vi prego, fermatevi anche voi. Mondo, fermati, non starò via molto!

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